
Dopo Albano e Nettuno, il festival diffuso itinerante “Sulle tracce della rEsistenza” – progetto organizzato dall’APS Eppur Si Muove in sinergia con il Sistema Castelli Romani e il contributo della Regione Lazio – approda a Grottaferrata per una due giorni prevista il 24 e 25 ottobre. La manifestazione arriva nel centro tuscolano con la parola chiave “riConnettere”, con una tavola rotonda, un concerto e una presentazione letteraria in trekking.
Si parte venerdì 24 ottobre alle ore 17 presso il Polo Universitario con il dibattito “Tornerà la primavera: cura del territorio, cura di sé” alla presenza di Elisa Sermarini (Gea – Scuola di Giustizia Ecologica e Ambientale), Tonino D’Annibale (ODV Comitato #Perlefuturegenerazioni) e dell’Associazione R/Esistenza APS (DLF Velletri).
Alle ore 19, sempre al Polo Universitario, concerto di e con Gnut in duo con Marco Sica, “Luntano ‘a te”, una ballad ispirata alle melodie classiche della canzone popolare napoletana. Lo spettacolo racconta della sensazione di amarezza e delusione, ma anche di leggerezza e liberazione, che si prova quando finisce un rapporto “tossico”. Donare amore alla persona sbagliata provoca sempre frustrazione e malessere, l’importante è accorgersene in tempo e liberarsi di chi ci riserva, a volte anche inconsapevolmente, solo energie negative.
Sabato 25 ottobre, invece, appuntamento alle ore 9.30 presso il primo parcheggio su via del Tuscolo SP 63B) per “Sulle tracce dei libri” con un inedito trekking – insieme all’Associazione “Testeinsu”e a FederTreck – con “Camminare” di Erling Kagge. Seguirà, alla fine del percorso, l’esibizione del coro del Canto necessario di Giovanna Marini, diretto da Francesca Ferri, con “Resistere! Canti della Resistenza”, nella splendida cornice del Tuscolo, alle ore 12.
“Sulle tracce della rEsistenza” continua il suo percorso, fra i Castelli Romani e il Litorale, promuovendo arte, cultura, ascolto, dialogo e dibattito con il coinvolgimento di artisti, esperti, musicisti nella convinzione che l’unica chiave per un futuro migliore sia proprio la cultura a trecentosessanta gradi.