
Slow Food Latina ha partecipato all’evento promosso dall’Associazione culturale Il Corace, con il contributo di ARSIAL e Regione Lazio, che si è svolto lunedì 29 settembre presso la Cantina Villa Gianna.
Un pomeriggio dedicato all’approfondimento delle potenzialità dell’eno-oleoturismo come leva di sviluppo territoriale, con una tavola rotonda e il confronto tra esperti e operatori del settore. L’iniziativa si è conclusa con una degustazione di produzioni tipiche pontine, espressione dell’altissima biodiversità agroalimentare locale, resa possibile grazie alla collaborazione di Cantina Villa Gianna, Prodotti Pontini, Strada del Vino, CAPOL e Slow Food Latina.
Il Neo Presidente di Slow Food Latina Giuseppe Bonifazi ha sottolineato come: Il vino e l’olio non rappresentano soltanto due eccellenze produttive del nostro territorio, ma sono anche strumenti di racconto, identità e comunità. L’eno-oleoturismo, se ben valorizzato, può diventare un motore di crescita sostenibile e inclusiva, in grado di tenere insieme agricoltura, ospitalità, cultura e formazione. Bonifazi ha inoltre ricordato come queste visioni trovino piena realizzazione nel progetto internazionale Slow Food Travel, che mette al centro i territori, le comunità e le filiere produttive locali, trasformando l’esperienza di viaggio in un percorso di scoperta consapevole dei paesaggi, delle tradizioni e dei sapori autentici.
Ad aprire i lavori è stato Lorenzo Dolci, presidente dell’associazione La Corace, che ha ringraziato ARSIAL, Regione Lazio e la Famiglia Giannini per l’ospitalità, sottolineando come la grande partecipazione in sala rappresenti la vera espressione del territorio. Il fondatore della Cantina Villa Gianna, Giovanni Giannini, ha ricordato la sua storia di pioniere della viticoltura pontina e il forte legame con l’Agro Pontino, terra dalle enormi potenzialità e dal valore memorabile. Sulla stessa linea, il figlio Gianluca Giannini, responsabile commerciale dell’azienda, ha ribadito la necessità di fare squadra tra operatori turistici ed enogastronomici per offrire esperienze autentiche e indimenticabili. Il noto viticoltore Marco Carpineti, presidente della Strada del Vino della Provincia di Latina, ha posto l’accento sulla formazione degli operatori e sull’importanza degli agricoltori come veri custodi della bellezza dei luoghi. Il presidente del CAPOL, Luigi Centauri, ha richiamato invece il valore degli assaggi e delle selezioni di olio, momenti che rafforzano il legame tra prodotto e territorio e contribuiscono a far crescere la qualità sia delle produzioni che dei consumi. Sul fronte dell’innovazione, Fabrizio Brunello, fondatore di Prodotti Pontini e della piattaforma AgroTravel, ha illustrato un progetto capace di unire le esigenze delle imprese e dei consumatori, valorizzando il turista anche come attore consapevole della filiera agroalimentare. La voce del comparto ricettivo è arrivata da Debora Amuro, titolare dell’Hotel Torre del Sole e tour operator Anxur di Terracina, che ha richiamato le nuove tendenze del turismo: viaggi eco-green, scoperta dei sapori locali e soggiorni capaci di far sentire i visitatori come “residenti temporanei”. Il vicepresidente della VIII Commissione Agricoltura e Ambiente, Vittorio Sambucci, ha portato i saluti istituzionali, rimarcando come la sinergia con Regione Lazio permetta di sviluppare una filiera integrata di promozione agricola, enogastronomica e turistica. La giornata si è conclusa con l’intervento di Umberto Trombelli, delegato AIS di Latina e Miglior Sommelier del Lazio 2024, che ha dato ufficialmente avvio alla degustazione con una spettacolare sciabolata.
Oltre 100 operatori hanno preso parte all’iniziativa – tra agriturismi, aziende agricole, oleifici, ristoratori, tour operator, giornalisti, amministratori e professionisti – confermando l’importanza di fare rete per valorizzare le produzioni locali e costruire percorsi enoturistici e oleoturistici capaci di generare economia, cultura e identità.
Slow Food Latina, insieme agli altri protagonisti, ribadisce l’importanza di fare rete per promuovere il patrimonio agroalimentare pontino e accompagnare il territorio verso un futuro più sostenibile e inclusivo.