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Christian Sodano condannato all’ergastolo
La corte d’assise di Latina chiude il primo grado: ergastolo con un anno di isolamento diurno. Riconosciute le aggravanti dei motivi abbietti e futili, esclusa la premeditazione.
Ergastolo con un anno di isolamento diurno: questa la condanna inflitta a Christian Sodano per il duplice omicidio di Nicoletta Zomparelli e della figlia Renée Amato, rispettivamente 47 e 19 anni, uccise il 13 febbraio 2024 nella loro abitazione di #Cisterna.
La sentenza, arrivata dopo due ore di camera di consiglio, è stata pronunciata dalla corte d’assise del tribunale di Latina, presieduta dal giudice Gian Luca Soana, confermando la richiesta avanzata dai pubblici ministeri Valerio De Luca e Marina Marra.
La corte ha riconosciuto le aggravanti dei motivi abbietti e futili, ma ha escluso quella della premeditazione. Per la procura, Sodano – maresciallo della Guardia di finanza in servizio a Ostia – aveva agito con lucidità e determinazione, animato dalla volontà di colpire non direttamente la fidanzata Desirée, che lo voleva lasciare, ma le persone a lei più care.
Un piano di morte che, secondo l’accusa, era stato annunciato con messaggi minacciosi già a partire dal novembre 2023: “Mi dovranno fermare con l’esercito, faccio una strage”, “Soffrirai come ho sofferto io”. La pm Marra ha definito quei delitti “due morti annunciate”, frutto di un proposito omicidiario maturato nel tempo.
In aula erano presenti cinque parti civili: Desirée Amato, assistita dall’avvocata Chiara Fagiolo; Giuseppe Amato, marito di Nicoletta e padre di Desirée e Renée, difeso dal legale Marco Fagiolo; i familiari di Nicoletta, rappresentati dall’avvocato Oreste Palmieri; il Comune di Cisterna, con il sindaco Valentino Mantini e l’avvocato Nicodemo Gentile; l’associazione “Insieme a Marianna”, con l’avvocata Benedetta Manasseri.