
Oltre 100 espositori, due padiglioni tematici e un’area fieristica ampliata: la prima AgriLazio Expo porta a Cisterna di Latina il meglio dell’agricoltura regionale e nazionale, tra innovazione, formazione e grandi numeri
Dal 19 al 21 settembre a Cisterna di Latina, la prima edizione di AgriLazio Expo promette di trasformare la città nel cuore pulsante dell’agricoltura regionale e nazionale. Un evento che nasce dall’evoluzione di AgriKiwi Expo e che oggi si presenta con un format ampliato, capace di rappresentare tutte le filiere del settore. A raccontare le novità e l’anima della manifestazione è Roberto Morrillo, vicepresidente dell’Associazione Terre Pontine e membro del comitato organizzatore.
Vicepresidente Morrillo, AgriLazio Expo è un progetto nuovo ma con radici solide. Come nasce questa trasformazione?
«AgriLazio Expo nasce dall’esperienza e dal successo di AgriKiwi Expo, che negli anni si è affermata come punto di riferimento per la filiera del kiwi. Abbiamo capito che era il momento di fare un passo in più: allargare lo sguardo a tutto il mondo agricolo, offrendo uno spazio dove ortofrutta, florovivaismo, vitivinicolo, colture emergenti e agricoltura 4.0 possano incontrarsi e confrontarsi. Vogliamo che Cisterna diventi, per tre giorni, il centro di gravità dell’agricoltura laziale e oltre.»
Quali sono le novità principali di questa prima edizione “allargata”?
«La novità più evidente è la dimensione: l’area fieristica è stata ampliata e organizzata con un percorso strutturato, dove il visitatore potrà immergersi nei diversi settori. Avremo due padiglioni tematici: uno dedicato al mondo del vino e uno al florovivaismo, entrambi con espositori premiati al Vinitaly e i migliori florovivaisti artisti del garden innovativo e ornamentale. Ci sarà il centro congressi per ospitare convegni e tavole rotonde, e un’area macchine agricole con trattori e attrezzature di ultima generazione. L’obiettivo è far convivere esposizione e formazione, con dimostrazioni pratiche e momenti di aggiornamento tecnico.»
Parliamo di numeri: cosa vi aspettate in termini di presenze ed espositori?
«Abbiamo superato quota 100 espositori confermati, e il numero continua a crescere. Parliamo di aziende che arrivano da tutto il Lazio, segno che la manifestazione è già percepita come un’occasione importante di visibilità e networking. In termini di pubblico, ci aspettiamo migliaia di visitatori: professionisti del settore, tecnici, istituzioni, ma anche famiglie e cittadini curiosi di conoscere il mondo agricolo da vicino.»
L’agricoltura oggi è al centro di sfide globali: come AgriLazio Expo intende affrontarle?
«Viviamo un momento complesso: cambiamenti climatici, pressione competitiva dei mercati esteri, necessità di innovare e al tempo stesso tutelare l’identità delle nostre produzioni. AgriLazio Expo vuole essere una piattaforma dove discutere di questi temi con approccio concreto. Avremo convegni con esperti nazionali, sessioni dedicate alla transizione ecologica, focus sull’agricoltura di precisione e sugli strumenti per aumentare la competitività delle nostre aziende. Vogliamo che chi partecipa torni a casa con idee e contatti utili, non solo con belle immagini della fiera.»
Quanto conta il legame con il territorio di Cisterna e della provincia di Latina?
«È fondamentale. La provincia di Latina è un motore economico dell’agricoltura laziale, con punte di eccellenza in più comparti. Ospitare qui l’evento significa valorizzare questa vocazione e creare ricadute economiche e di immagine per tutta l’area. Le nostre aziende hanno tanto da raccontare, e meritano una vetrina di respiro nazionale. AgriLazio Expo vuole dare loro questa possibilità.»
Chi c’è dietro l’organizzazione di un evento così importante?
«L’Associazione Terre Pontine è un gruppo di aziende che hanno da sempre ceduto nel progetto , oltre che professionisti, tecnici e imprenditori che vivono ogni giorno a contatto con le aziende agricole. Oltre a me, il comitato organizzatore è composto da Sergio Guzzon, Adelio D’Uva, Diego Snidaro e Luca Altobello, con la guida del presidente Riccardo Rosina. Siamo una squadra giovane ma con grande esperienza sul campo. La nostra forza è conoscere le esigenze reali degli agricoltori e saperle trasformare in iniziative concrete.»