
Il suo racconto scelto tra 221 partecipanti. Già lo scorso anno era arrivata in finale, raggiungendo le prime posizioni.
La finalissima il 19 ottobre a Varese
Siamo lieti di annunciare che Laura Pontecorvi, Latina 2007, studentessa al Liceo Scientifico Grassi, E’ FINALISTA al Premio Chiara Giovani 2025, sezione del rinomato Premio letterario “Piero Chiara” (fondato nel 1989, maggior concorso italiano dedicato al racconto) riservata a concorrenti italiani e svizzeri tra i 15 e i 20 anni d’età.
Per l’edizione di quest’anno, i partecipanti dovevano cimentarsi nella scrittura di un racconto breve dalla traccia “Luogo”. La partecipazione è stata eccezionale, con 221 racconti pervenuti alla segreteria del Premio da tutta Italia e dal Canton Ticino. La Giuria tecnica, presieduta da Veronica Raimo, scrittrice e vincitrice del Premio Chiara 2024, e composta da Michele Airoldi (docente Liceo Cavalieri di Verbania), Andrea Bianchetti (docente CPC Lugano e CPT Bellinzona), Cristina Boracchi (direttrice festival Filosofarti), Davide Circello (docente Liceo Lugano 1), Salvatore Consolo (ispettore scolastico per la Lombardia) e Alessandro Guglielmi (giornalista Varesenews), ha selezionato 25 finalisti, tra cui appunto la suddetta, che bissa così l’analogo risultato ottenuto nel 2024, quando fu quarta e ricevette anche la menzione “un racconto per un viaggio”.
Il suo racconto s’intitola “L’albergo degli spiriti raminghi” e questo è il riassunto: L’albergo degli spiriti raminghi è una pensione isolata, dimessa, in cui gli ospiti vengono visitati da fantasmi. Non sono necessariamente le anime dei morti, ma anche amori, rimpianti, desideri, spiriti del passato o del futuro.
Come di consueto, i racconti finalisti sono raccolti in un volume pubblicato a cura dell’Associazione Amici di Piero Chiara. Questo volume viene inviato ai 150 membri della Giuria dei Lettori, i quali votano per stabilire la graduatoria finale dei premiati. Il libro sarà disponibile nelle migliori librerie del Varesotto e del Canton Ticino, oltre che agli eventi autunnali del Festival del Racconto 2025 e per i soci Amici di Piero Chiara.
I finalisti saranno ospiti del Premio in un evento a loro dedicato che si terrà il 21 settembre p.v. alle ore 16.00 presso la Sala Montanari in Varese. La premiazione finale, dove verranno rivelati i vincitori e gli assegnatari dei premi, avrà luogo domenica 19 ottobre p.v. alle ore 17.00 presso le Ville Ponti in Varese, in concomitanza con la finale del Premio Chiara “maggiore”, a cui concorrono quest’anno Piero Colaprico con “Il tempo della katana” (Feltrinelli), Andrej Longo con “Undici, non dimenticare” (Sellerio) e Gabriele Pedullà con “Certe sere Pablo” (Einaudi).
La presidente di Giuria del Premio Chiara Giovani, Veronica Raimo, ha così commentato: “Quello che mi auguro per i ragazzi e le ragazze di oggi, per i ragazzi e le ragazze che hanno partecipato a questa raccolta, è che dai luoghi tornino a riconsiderare lo spazio, a non chiudersi nelle loro camerette o in luoghi interiori, ma che riorganizzino una collettività politica dove al centro ci sia un nuovo spazio da costruire, uno spazio pubblico, dialettico, vivo, sconfinato e imprevedibile. E nello stesso modo, mi auguro che non vedano i libri come luoghi di evasione o luoghi in cui rintanarsi, ma come uno spazio incerto, complicato, dove perdersi e dove perdere le proprie certezze. Cioè, in definitiva, il contrario della sicurezza. Uno spazio mutevole e non per forza consolatorio. La consolazione è una brutta bestia, anche quando ha le sembianze di una bestiola carina, anzi soprattutto perché spesso ha le sembianze di una bestiola carina. Ecco, vorrei che i ragazzi e le ragazze di questa raccolta guardassero negli occhi quella bestiola e le dicessero: ‘Sì, sei carina, però non mi freghi!'”
Riassunti dei racconti finalisti Premio Chiara Giovani 2025
“Luogo”
Spegni la tua tv – Roberta Addabbo (2008) Gioia Del Colle (BA)
Sono solo, senza una donna che mi ami, senza un luogo comodo in cui poltrire e con uno squallido
amico che non sa dare buoni consigli. O almeno, questo è ciò che pensavo prima che
l’inimmaginabile succedesse, prima di scoprire un luogo vero in cui vivere.
L’inventore – Alessandro Baraggi (2008) Mozzate (CO)
Nel tentativo di trovare ordine in una vita infinita e caotica l’inventore inventa il luogo, e con esso
tante altre invenzioni. Quando scopre un infinito nascosto che non sa domare decide di porre fine
alla sua vita, e troppo tardi comprenderà la meraviglia celata nell’immensità.
Il forchettone biellese – Nicola Buttarelli (2005) Bergamo
A Biella muore l’ennesima celebrità e il sindaco e l’assessore alla cultura devono trovare un rimedio
al disarmante fenomeno. Elaborano una doppia strategia che coinvolgerà da un lato il
sovrannaturale, dall’altro il pesante martello della legge.
Dulce bellum inexpertis – Gianpaolo Carbone (2006) Scalenghe (TO)
Si tratta di un racconto immaginario in forma epistolare di un soldato italiano della Prima guerra
mondiale, che, partito entusiasta verso il Carso, sperimentando le sciagure delle trincee, assurte a
luogo simbolo di disumanità e tribolazione, prende progressivamente coscienza degli orrori della
guerra, prima di tentare un’impossibile fuga che lo condanna a morte.
Il Luogo del cuore – Claudia Carioni (2010) Crema (CR)
Alessia, un’adolescente chiusa e solitaria, riesce a essere se stessa e serena solo quando balla. Il
palco e la sala da ballo sono il suo posto del cuore. L’unico. Stanca di essere sempre triste decide di
provare a portare dentro di sé il suo rifugio e di aprirsi al mondo.
Lunatic Park – Margherita Cavaleri (2006) Varese
Che cosa accadrebbe se Edgar Allan Poe, attorniato da giostre macabre e bizzarre, venisse travolto
dal panico e dallo sgomento?
Echi – Alessandro Cialente (2008) Roma
Testo di riflessione di un personaggio particolarmente legato a certi luoghi e ai dolorosi ricordi che
essi gli provocano, con la descrizione di due luoghi particolarmente importanti per lui, l’impegnativa
relazione con essi e la sua rassegnazione.
Nusquam – Claudio Giulio Facchetti (2009) Luino (VA)
La sala è gremita per una prestigiosa premiazione letteraria, ma stranamente una finalista sembra
introvabile. Quando la tensione si distende grazie al suo collegamento on-line e si scopre che è
proprio lei la vincitrice, una sorprendente verità viene alla luce.
3:33 – Michele Fantoni (2006) Leggiuno (VA)
Lui camminava, era angosciato, si accorse che l’ora non cambiava, erano ancora le 3:33 del mattino.
Pensò a Lei, non sapeva che Lei stava lo stava pensando.
A quattr’occhi – Caterina Ferrando (2006) Stabio (CH)
Una ragazza va a fare visita al fratello, che da molto tempo ormai non esce più dallo scantinato di
casa e non si muove dal divano, dove resta seduto, ipnotizzato dalla luce blu della televisione. Il
racconto è costruito sul dialogo del loro ultimo incontro.
Luogo, non-luogo, dove la fine è solo l’inizio – Matilde Gargano (2010) Malnate (VA)
Il cimitero per me è un luogo, non-luogo speciale, dove scopro storie e rispetto per chi non c’è più.
Dopo un sogno misterioso in cui ho incontrato una ragazza dell’ Ottocento accanto alla sua tomba
abbandonata, sono tornata lì per cercarla davvero. Da allora, mi prendo cura della sua tomba e ho
capito che…
Se io fossi un colore, sarei quello del mare – Gabriele Gjoni (2008) Mornago (VA)
Josif, a causa della povertà presente in Albania negli anni ‘90, decide, insieme ad altri quattro
clandestini, di affidare il proprio destino al mare indomabile, per cercare fortuna nell’isola greca di
Corfù. Tra flutti, morte e nostalgia, il protagonista riflette sul tema del luogo, che rappresenterà per
lui un simbolo di speranza ed appartenenza (tratto da una storia vera).
Domande e prospettive – Cristina Lenoci (2007) Acquaviva delle Fonti (BA)
Un breve racconto scritto attraverso gli occhi di Amara, una giovane ragazza di montagna che vive
in un Paese fittizio e distopico, molto legata alla sua famiglia e alla sua terra, eppure incatenata
dalla sua stessa ignoranza.
Sperduti peccatori di Caina –Run Hui Lucia Li (2005) Ferrara
Nel testo narro la mia esperienza in un reparto psichiatrico, esplorando la nullificazione e la
speranza. Tra riflessioni simboliche, esprimo il desiderio di trovare un senso e un “paradiso”
interiore nonostante le difficoltà. Infine, mi appello alla Primavera per mandarle un congedo.
Un Inferno senza Fiamme – Matteo Marzorati (2008) Germignaga (VA)
Giacomo Borgia, un uomo spinto da un’ambizione spietata, costruisce un impero tecnologico
calpestando tutto e tutti. Durante un esperimento segreto, viene risucchiato in una dimensione oscura
e surreale dove affronta i fantasmi del proprio passato.
Uno strano animale – Lia Mastrobattista (2007) Genestrerio (CH)
Una ragazza deve consegnare un pacco contenente uno strano animale ma, durante il percorso, la
cassa cade e la creatura fugge. L’inseguimento porterà la giovane ad attraversare luoghi del presente
e del passato fino a scoprire quale fosse il misterioso contenuto del pacco.
Note di luci e ombre – Marco Mazzali (2008) Lugano (CH)
Mattia è un ragazzino che viene portato dai suoi genitori a sgomberare la casa di suo nonno. Mattia
freme dalla voglia di precipitarsi in casa per poter trovare e usare un vecchio violino, parte della
sua infanzia. Vedremo poi come accompagnato dalla luce di un caldo sole di luglio e da note estranee
al suo orecchio, Mattia si renda conto che la casa graziosa e felice che conosceva, non esiste più,
anche se dentro di lui qualcosa ancora ne rimane.
L’albergo degli spiriti raminghi – Laura Pontecorvi (2007) Latina
L’albergo degli spiriti raminghi è una pensione isolata, dimessa, in cui gli ospiti vengono visitati da
fantasmi. Non sono necessariamente le anime dei morti, ma anche amori, rimpianti, desideri, spiriti
del passato o del futuro.
Case mie – Aurora Romano (2006) Samarate (VA)
Durante il viaggio di ritorno dalla Calabria al Nord, una figlia di emigrati vive la confusione di
sentirsi straniera in entrambe le sue “case”. Dai saluti alla famiglia all’arrivo in Lombardia, il cuore
è in bilico tra il bisogno di restare e quello di tornare.
Riflesso nel nulla – Annagiulia Sciarrone (2006) Rota d’Imagna (BG)
Un giovane scrittore, nella sua esistenza monotona e vuota, ha trovato il luogo dove riesce a vivere
autenticamente ed intensamente: la scrittura. Essa è il suo giardino segreto, la sua salvezza. Dopo
un periodo di tentativi falliti, pochi secondi nel suo bagno risvegliano la sua creatività e finalmente
soddisfano la sua sete di vita.
Curglaff – Beatrice Tampieri (2007) Lugano (CH)
Una ragazza e sua nonna ogni giorno guardano l’oceano perdendosi in storie e ricordi folli.
Ripercorrono la vita dell’anziana irlandese che per tutta la vita ha vissuto diversamente dal resto
degli esseri umani. Attraverso domande e consigli, la ragazza troverà qualcosa di inestimabile
valore.
Il luogo in cui restano le canzoni – Matteo Torricelli (2007) Sutri (VT)
In un sottotetto dimenticato, un ragazzo scopre un armadio pieno di musica appartenuta al nonno.
Tra dischi, silenzi e voci, capisce che certi luoghi custodiscono ciò che non sappiamo dire.
La luce oltre la siepe – Aurora Vannucci (2005) Parma
L’ immaginazione permette di esplorare nuovi mondi e vedere quello che non c’è. E così sia il
viandante sul mare di nebbia (che ha il mondo alle spalle) che Joshua (che è cieco dalla nascita)
potranno vedere il loro arcobaleno.
Passo dopo Passo – Miriam Viganò (2008) Massagno (CH)
Un uomo in un manicomio passa le sue giornate a camminare in un corridoio dello stabile, senza
mai cambiare direzione. Questa monotonia viene interrotta da uno scorcio di bellezza nel buio più
profondo, che viene però nuovamente delusa.
La curva della stazione – Nosrat Zakaria (2009) Pordenone
Un gruppo di quattro ragazzi si ritrova ogni pomeriggio d’estate in un angolo nascosto dietro la
stazione, condividendo libri, sogni e silenzi. Tra letture, scritti collettivi e piccoli riti, nasce un legame
profondo che resiste al tempo. Quando Leo parte, seppelliscono un libro scritto insieme, simbolo di
ciò che li unisce per sempre.