
Regione Lazio e ARSIAL prenderanno parte a “Cheese 2025”, la più importante manifestazione internazionale organizzata da Slow Food dedicata ai formaggi a latte crudo, in programma a Bra (Cuneo) dal 19 al 22 settembre. Un palcoscenico di respiro mondiale che ogni due anni richiama migliaia di visitatori, operatori e giornalisti, offrendo ai produttori un’occasione unica per raccontarsi e farsi conoscere. Il Lazio partecipa con uno spazio istituzionale (Stand S 67) e una collettiva di 18 imprese, portando in vetrina l’eccellenza del proprio patrimonio caseario e agroalimentare, frutto di un intreccio di tradizione, biodiversità e innovazione.
All’interno dello stand regionale il pubblico potrà incontrare direttamente i produttori e scoprire un ampio ventaglio di specialità: dai presìdi Slow Food – come il Pecorino di Picinisco DOP, il Cacio di Genazzano, il Caciofiore della Campagna Romana e la Marzolina – alle tante produzioni che completano la tavola del Lazio, testimonianza di una tradizione viva e dinamica. La presenza del Lazio a Bra sarà arricchita da un programma di eventi e attività: showcooking e degustazioni guidate, laboratori del gusto dedicati alle tecniche tradizionali e alle innovazioni sostenibili, talk e incontri sui temi della biodiversità e della filiera corta, fino a iniziative pensate per famiglie e bambini, volte a valorizzare il latte e i suoi derivati anche come strumenti educativi.
«La partecipazione del Lazio a “Cheese 2025” rappresenta un’importante vetrina internazionale per le nostre eccellenze casearie e per il lavoro di tanti produttori che ogni giorno custodiscono tradizioni secolari, interpretandole con spirito innovativo e attenzione alla sostenibilità», dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura, al Bilancio e alla Sovranità alimentare della Regione Lazio, Giancarlo Righini.
«Il nostro obiettivo è valorizzare le filiere locali, sostenere le imprese agricole e promuovere un modello di sviluppo che coniughi qualità, identità e competitività. Eventi come questo ci permettono di raccontare al mondo la straordinaria ricchezza agroalimentare della nostra regione, costruita grazie all’impegno quotidiano di allevatori, casari e trasformatori che rappresentano un patrimonio vivo del Lazio», conclude l’assessore Giancarlo Righini.
«Il comparto lattiero-caseario rappresenta una delle colonne portanti dell’agricoltura laziale. La regione produce circa 400 milioni di litri di latte ogni anno, che danno vita a oltre
230 mila quintali di formaggi, trasformati e commercializzati all’interno di filiere organizzate. Durante l’evento di Bra, tuttavia, non si parlerà soltanto di formaggi, ma di storie, territori e comunità che attraverso i loro prodotti continuano a crescere e innovarsi. ARSIAL è accanto alle imprese in questo percorso, per trasformare valori e saperi in nuove opportunità. Con la partecipazione a “Cheese 2025”, Regione Lazio e ARSIAL ribadiscono l’impegno a sostenere le filiere agroalimentari laziali, rafforzando la presenza delle imprese sui mercati e favorendo la conoscenza dei prodotti di qualità presso un pubblico sempre più vasto e consapevole. Maggiori dettagli sul sito www.arsial.it.», commenta Massimiliano Raffa, presidente di Arsial.
Il Lazio vanta cinque denominazioni DOP riconosciute dall’Unione Europea (Pecorino Romano, Pecorino di Picinisco, Pecorino Toscano per l’area laziale, Ricotta Romana e Mozzarella di Bufala Campana per le province interessate), oltre a numerose specialità tipiche, alcune delle quali tutelate dai presìdi Slow Food. Si tratta di prodotti che testimoniano della ricchezza della biodiversità regionale e della vitalità dei piccoli caseifici artigianali. La zootecnia da latte nel Lazio coinvolge oltre 50.000 capi bovini da latte e un ampio indotto di allevamenti e caseifici cooperativi. Accanto alle produzioni di maggior respiro, resistono e si rafforzano i piccoli caseifici artigianali, veri custodi della biodiversità, capaci di innovare puntando sulla qualità, sulla filiera corta e sulla sostenibilità. Un settore che rappresenta al tempo stesso economia, identità culturale e coesione sociale e che, attraverso i suoi formaggi, restituisce l’immagine di un Lazio autentico, dinamico e competitivo.