
«Leggere le dichiarazioni di Latina Bene Comune sulla cultura lascia sinceramente sconcertati. A parlare di “mancanza di visione” e di “spazi chiusi” sono gli stessi che hanno governato la città per anni e hanno lasciato dietro di sé solo promesse non mantenute e incompiute. Avevano promesso di cambiare libro, ma hanno consegnato ai cittadini soltanto pagine bianche, immobilismo e vuoto assoluto.
È paradossale che a sollevare accuse siano proprio coloro che hanno avuto il tempo e la responsabilità per costruire un progetto culturale e non hanno prodotto risultati. Teatro, musei, spazi giovanili: nulla di tutto questo è stato realizzato durante gli anni di amministrazione Coletta. Eppure oggi tentano di impartire lezioni, come se non avessero alcuna responsabilità.
L’esempio più emblematico di questa incoerenza è la biblioteca comunale, situata a due passi dal Palazzo del Comune. Durante tutto il mandato di Coletta e LBC la biblioteca è rimasta chiusa, sbarrata agli studenti e ai cittadini. Un luogo che avrebbe dovuto essere il cuore della vita culturale della città è stato semplicemente abbandonato.
Noi, al contrario, abbiamo affidato i lavori e a breve partiranno, permettendo finalmente di riconsegnare alla città uno spazio accogliente e funzionale. Non solo per tutti i cittadini, ma soprattutto per gli studenti che frequentano Latina e le facoltà universitarie della nostra città, che potranno avere finalmente un luogo degno dove studiare, incontrarsi e crescere.
E qui si innesta un altro punto fondamentale: la vocazione universitaria della nostra città. Latina era già un polo di attrazione con Medicina, Ingegneria ed Economia. Oggi, con l’apertura della nuova Facoltà di Medicina e l’abolizione del numero chiuso, la nostra città diventa sempre più un centro capace di accogliere studenti da tutta Italia. È evidente, dunque, che la riapertura e il rilancio della biblioteca non sono un dettaglio, ma un tassello strategico per consolidare l’identità universitaria della città.
Ecco la differenza tra noi e LBC. Loro parlano di cultura senza aver mai dato risposte concrete. Noi stiamo lavorando, con progetti veri e investimenti mirati, per restituire ai cittadini e ai giovani spazi che siano realmente fruibili e vivi. Il Palazzo della Cultura, compreso il Cafaro, che abbiamo inserito grazie alla modifica del FESR, ne è un esempio: tra pochi giorni sarà presentato il progetto, che restituirà finalmente dignità e funzione a un luogo simbolo della città.
Occuparsi di cultura non significa scrivere comunicati o organizzare eventi spot. Significa avere un’idea chiara di città, partire dal suo genius loci, dalla forza delle radici e dell’identità, e aprirla al futuro. La nostra visione è quella di una Latina contemporanea, universitaria, capace di offrire ai giovani spazi dove esprimere e sviluppare i propri talenti, orgogliosa delle proprie tradizioni ma pronta a crescere e a competere a livello nazionale e internazionale.
LBC ha avuto anni per dimostrarlo e non lo ha fatto. Per questo oggi non accettiamo lezioni da chi ha consegnato alla città il vuoto. Noi stiamo scrivendo pagine nuove, vere, fatte di progetti, scelte e responsabilità».
Coordinatore Comunale FDI Latina
Dino Iavarone
Capogruppo FDI Latina
Cesare Bruni