
Il Tar Lazio Sezione di Latina con la Sentenza n.688 del 14/08/2025, ha accolto il ricorso promosso dall’Odcec di Latina avverso il diniego, opposto dal CNDCEC, ad accedere ad atti riguardanti le sedute del consiglio nazionale del 24/07/24 e 08/08/24, adunanze nelle quali, con la massima urgenza, il Consiglio Nazionale, aveva deliberato ed eseguito (in sole 40 ore) un’ispezione nei confronti dell’ordine Pontino.
Il motivo della ispezione, era un esposto inoltrato da un consigliere di minoranza, trasferitosi poi presso altro ordine. Le lamentele dell’esponente, del tutto prive di riscontri documentali, traevano spunto da una assemblea degli iscritti per l’approvazione del bilancio, svoltasi da remoto nel lontano 2022. Assemblea alla quale l’esponente, come dimostrato, aveva invece regolarmente partecipato e votato.
L’accesso agli atti richiesto da Latina era funzionale all’esercizio del diritto di difesa nel procedimento ispettivo e anche nell’ulteriore ricorso di merito, oggi pendente dinnanzi al TAR,proposto dall’Ordine di Latina, proprio avverso la delibera del 24/07/24 con cui il CN ha disposto l’ispezione.
Il TAR, scrive nella sentenza “In particolare, l’istante (OdcecLatina), avendo ragione di ritenere, sulla base di una serie di elementi concordanti, un intento ritorsivo nell’ispezione deliberata dal Consiglio Nazionale, ha invocato il diritto di difesa a suffragio della richiesta ostensiva…”.
Il Presidente Raffaella Romagnoli, nel ricordare che l’ispezione si è conclusa senza Commissariamento e senza sanzioni in danno dell’Ordine, e nel confermare le posizioni critiche sulla riforma dell’ordinamento professionale voluta dal CN, ha espresso soddisfazione per la decisione del TAR che consentirà all’ODCEC di Latina di comprendere come effettivamente l’attività ispettiva -legata anche a protocollazioni ignote o postume, e ad iniziative di incognita derivazione – abbia potuto svilupparsi.
Trattasi di Sentenza – ha inoltre commentato il Presidente – che ripristina equilibrio tra un CN inspiegabilmente sbilanciato, per motivi che dovranno essere chiariti, verso le ragioni di un singolo consigliere in danno di un intero Ordine. In questa logica sarà importante anche poter verificare ogni documento e la corrispondenza tra le audio registrazioni della riunione del CN che ha dato il via all’ispezione e il relativo verbale. Ora ci auguriamo che il CN voglia dare esecuzione alla Sentenza e permettere finalmente a Latina di esercitare pienamente i propri diritti difensivi, consegnando tutta la documentazione richiesta, in quanto propedeutica ad un compiuto esercizio della propria difesa nel richiamato giudizio di merito pendente che dovrà, anche nei fatti, valutare l’operato del CN”.