
Dopo il ricorso vinto del comune di Viterbo contro il provvedimento di chiusura del liceo Carmine, dopo quello vinto contro l’accorpamento dell’IC “Alberto Sordi” di Roma, arriva la notizia di un’altra sconfitta del piano di dimensionamento scolastico della Regione Lazio: il TAR accoglie il ricorso di decine di cittadini di Aprilia contro la Regione in difesa dei nuovi indirizzi di studio proposti dai licei di Aprilia e contro l’accorpamento di due istituti a Terracina.
In Regione Lazio decine di migliaia di cittadine e cittadini chiedono di poter studiare e di potersi formare, difendono il diritto allo studio e i presidi della scuola pubblica che si vogliono cancellare insieme al loro importante ruolo di istruzione, aggregazione, formazione e sviluppo sociale e culturale.
Ma la giunta Rocca è talmente cieca e sorda davanti a questo evidente fallimento dei suoi provvedimenti che ha portato l’ente regionale a impugnare la senza di Viterbo. Un atto di insensibilità e supponenza che condanno senza mezzi termini. I territori vanno ascoltati, e i territori del Lazio non vogliono i tagli alle scuole, anzi vogliono più investimenti, aule, personale docente, scelte didattiche, laboratori, palestre.
La nostra proposta di legge popolare sulla scuola va in questa direzione: sancisce un punto di partenza per una riforma scolastica profonda e che rispetti ciò che il mondo stesso della scuola chiede.
In autunno partirà la raccolta firme e sono sicuro che i cittadini e le cittadine ne condivideranno i principi e gli obiettivi che sono quelli sanciti dalla nostra Costituzione.
Danilo Cosentino Segretario Sinistra Italiana Lazio