
Ex centrale nucleare di Borgo Sabotino: una nuova servitù calata dall’alto.
Un atto strategico gestito come pratica edilizia dal SUE, senza che Consiglio, Commissioni e
cittadini fossero informati. La città già asservita al nucleare subisce un’altra servitù eterna, mentre
la Giunta si accusa sui ritardi del ponte Mascarello e la Sindaca resta in silenzio.
“Con la determinazione dirigenziale n. 1920 dell’11 agosto 2025, il Comune di Latina ha concluso
positivamente la conferenza di servizi sull’impianto di accumulo BESS da 266,5 MW che sorgerà
nell’area Cirene dell’ex centrale nucleare di Borgo Sabotino.
Un iter avviato con la presentazione della P.A.S. (Procedura Abilitativa Semplificata) da parte di
Sogin al S.U.E. – Sportello Unico per l’Edilizia del Comune di Latina, afferente all’assessorato
all’urbanistica. Un atto strategico, con impatto enorme sul futuro del territorio, trattato come una
pratica edilizia ordinaria. Eppure l’assessora Muzio, tanto attenta a difendere i cubi di marmo e la
gettata d’asfalto dell’isola pedonale o il pubblico interesse per l’abbattimento dell’ex icos e gli infissi
dei lotti Ater, ha dimenticato di informare i suoi Borghi, di cui pure è delegata, sacrificando la tutela
e la valorizzazione delle comunità locali.
La convocazione della conferenza di servizi decisoria ha visto coinvolti oltre il Comune, Ministeri,
Regione Lazio, ARPA, ASL, Provincia, Vigili del Fuoco, ENAC, ENAV, Terna, E-distribuzione,
Consorzio Industriale e tanti altri enti. Il risultato: undici fitte pagine di prescrizioni e vincoli. Dalla
gestione delle acque meteoriche alla tutela delle sughere, dalla bonifica delle terre da scavo al
controllo dell’amianto, fino alle opere di mitigazione paesaggistica e forestale.
Ma di fronte a una decisione così strategica, la politica locale è rimasta in silenzio: nessuna
informazione al Consiglio comunale, nessuna comunicazione alle Commissioni, nessun confronto
con i cittadini che da decenni convivono con la servitù nucleare. Ora quel silenzio si traduce in una
nuova servitù eterna su un’area, su una popolazione, su un’intera città già gravemente asservita.
La conferenza di servizi parla di “conclusione positiva subordinata a pareri, intese e concerti”. Ma
di intese e concerti con Sogin, l’amministrazione Celentano non si è minimamente interessata. Si è
fatta travolgere da uno tsunami senza battere ciglio, mentre Latina continua a subire, come se non
avesse una guida politica. Una gestione commissariale, almeno in termini di trasparenza e
fermezza, avrebbe fatto certamente di più.
E mentre Sogin trasforma la centrale nucleare in un nuovo impianto, ricordiamo che la stessa
Sogin è ancora inadempiente sulla ricostruzione del ponte Mascarello, infrastruttura modesta ma
vitale per la viabilità della Marina di Latina, chiusa da anni. È intollerabile che una società che non
mantiene i suoi impegni venga lasciata libera di ridisegnare il futuro del sito, senza che la Sindaca
abbia neppure preteso la ricostruzione immediata di un ponticello, con un progetto serio, non al
ribasso.
A rendere tutto più grottesco, stamattina abbiamo letto l’ennesima uscita dell’assessore Di Cocco
che, sulla chiusura del ponte Mascarello, invece di assumersi le responsabilità dopo due anni e
mezzo di mandato, scarica colpe sui predecessori e insieme a Sogin, pare attaccare anche chi,
nella sua stessa giunta ha in capo la responsabilità deil’opera, dimenticando che la Giunta è un
organo collegiale. Evidentemente Di Cocco non ha ben chiaro il suo ruolo: un assessore non
governa con post e comunicati, ma concertando opportunità e costruendo intese concrete.
Ci chiediamo chi, in rappresentanza politica, abbia presieduto l’iter di questa concertazione con
Sogin. La verità è che non sappiamo neanche se ci sia stato qualcuno, perché la Sindaca non ne
ha mai dato comunicazione e nessuno ha informato né il Consiglio né i cittadini. Abbiamo appreso
del progetto solo leggendo la determina dirigenziale del S.U.E. sull’albo pretorio l’11 agosto.
Il Comune di Latina, che avrebbe dovuto coordinare il processo e coglierne le opportunità ha invece fatto da mero passacarte. È l’ennesima dimostrazione di un’amministrazione senza spina
dorsale, che abdica al suo ruolo politico e si nasconde dietro gli uffici, continuando a tenere fuori il
consiglio comunale e i cittadini. E come se non bastasse si rimpalla le responsabilità evidenziando
ulteriori fratture nella coalizione.
Siamo di fronte a una maggioranza allo sbando, dilaniata da lotte interne, con un sindaco assente
e incapace di governare la città. Latina merita trasparenza, coraggio e autorevolezza. Qui, invece,
assistiamo solo al silenzio e alla complicità.
Noi continueremo a chiedere risposte, a vigilare e a denunciare ogni volta che la nostra città verrà
calpestata. È tempo che i cittadini aprano gli occhi: questa amministrazione è ormai al capolinea.
Prepariamoci a voltare pagina, con nuove elezioni e un governo vero, capace di dare una guida
Politica alla città, a difenderla, valorizzarla e rilanciarla con azioni concrete, non con narrazioni
edulcorate affidate ai social e ai comunicati stampa”.
Firmato :
Maria Grazia Ciolfi
Capogruppo M5S Latina