
“Nella giornata di domenica 27 luglio 2025 ho intercettato un Comunicato stampa a firma
Maria Grazia Ciolfi (M5S), pubblicato su LatinaTu, ma non posso escludere sia stato pubblicato
anche da altre testate e media, dal titolo “Ex SVAR, M5S: Senza trasparenza e partecipazione, il
percorso rischia di naufragare”.
In questo articolo la consigliera Ciolfi mi cita in relazione alla mia richiesta di allargare il perimetro
dell’indirizzo politico messo in votazione dal Presidente della Commissione Urbanistica Roberto
Belvisi sul tema affrontato, quello del Piano di Zona “ex SVAR”
.
Evidentemente la consigliera travisa le mie parole ed il mio intento, che avevano come stella
polare quella più generale ed in assoluta buona fede, di tutela dell’ente comunale.
Trovo sia importante per i lettori e per la consigliera che spieghi nuovamente quanto già espresso
in commissione, anche sé non mi sembrava così complicato il concetto da afferrare.
Entriamo nel merito, martedì scorso, 22 luglio 2025 la Commissione Urbanistica affronta come
scritto in convocazione l’argomento “Analisi situazione area ex SVAR – risultanze tavolo tecnico e
indirizzi”.
In questa sede, parlando del Piano di Zona denominato “ex SVAR” gli uffici hanno riportato quanto
emerso dal lavoro del tavolo tecnico multidisciplinare, ricostruendo la vicenda che parte dal
lontano 2004 offrendo così alla Commissione tutta, la cronistoria di questa vicenda e la
ricostruzione dei costi espropriativi, facendo emergere uno scenario puntuale, sul quale innestare
il dibattito successivo.
La consigliera Ciolfi scrive testualmente: “Al termine della commissione, senza che fosse nemmeno
all’ordine del giorno, e dopo essere stata invitata pochi minuti prima dal Presidente Belvisi e
dall’assessora Muzio a non trattare il tema contenzioso perché non all’ordine del giorno, è
arrivata, al fotofinish, la proposta del consigliere Catani di mettere al voto l’indirizzo a valutare una
transazione con il privato per le cause in corso sull’ex Svar. Nessuna discussione è stata fatta sullo
stato del contenzioso, nessuna convocazione dell’Avvocatura, nessuna analisi delle possibili
esposizioni economiche dell’ente. Eppure si è votato ed approvato l’indirizzo. Surreale. Ma a
Latina, ormai, anche il surreale diventa normalità.”.
Questo ampio virgolettato che ho dovuto riportare integralmente, mi fa capire che è stato
travisato totalmente il senso delle mie parole.
L’indirizzo politico della Commissione tutta – maggioranza e minoranza – è stato quello di dare
mandato agli uffici di procedere alla redazione degli atti amministrativi necessari per la
realizzazione del Piano di Zona – PEEP (Piano Edilizia Economica Popolare), “ex SVAR” da parte del
Comune, degli Operatori consorziati interessati, con il fondamentale contributo di Regione Lazio.
Al contempo però, come ho ricordato durante il dibattito in Commissione, ci sono dei contenziosi
aperti a cura della ex proprietà (Immobiliare Romagnoli) e delle scadenze amministrative che sono
ravvicinate che rendono l’esito finale del percorso, seppur nuovamente ben incardinato, una corsa
ad ostacoli e contro il tempo.
Proprio i sopracitati contenziosi aperti nei confronti del Comune dalla ex proprietà, mi hanno
spinto a chiedere un indirizzo politico più ampio da dare in Commissione, che non si limitasse a
dare mandato agli uffici di proseguire con il lavoro nuovamente incardinato, ma dandogli
parallelamente mandato di esplorare tutte le eventuali ipotesi conciliative con la ex proprietà.
Questa mia richiesta è stata messa a verbale e votata da tutti i membri della Commissione
nell’indirizzo politico più ampio che abbiamo espresso alla fine della seduta della Commissione,
questo perché come ho avuto modo di dire, come Consigliere comunale – e come membri della
Commissione – dobbiamo esser mossi dalla tutela dell’Ente come nostra stella polare.
La consigliera Ciolfi, in maniera facilona e semplicistica, mi attribuisce di dare “l’indirizzo a valutare
una transazione con il privato per le cause in corso sull’ex Svar” io penso invece che chiedere come
ho fatto di “esplorare tutte le eventuali ipotesi conciliative con la ex proprietà” sia cosa logica e
ben diversa e sottolineo una bella differenza soprattutto di retropensiero malevolo da parte della
consigliera Ciolfi.
La consigliera può non capire o far finta di non capire, può legittimamente portare avanti la sua
narrazione, ma non è lei a dare gli indirizzi politici, e personalmente con la mia richiesta credo
fermamente di aver operato nell’interesse dell’ente a maggior ragione con l’evolversi della vicenda
che ha visto un nuovo capitolo venerdì 25 luglio – 3 giorni dopo la Commissione – con la diffida
che l’Immobiliare Romagnoli ha inoltrato al Comune.
Devo dire che su un punto sono d’accordo con la consigliera Ciolfi, la necessità di un incontro
formale con l’avvocatura e con gli altri uffici comunali che hanno portato il loro apporto ai lavori
del tavolo tecnico, proprio per fugare qualsivoglia dubbio in merito ad una vicenda comunque
annosa ed intricata.
In aggiunta, mi permetto un’ultima precisazione, nel medesimo Comunicato stampa della
consigliera Ciolfi, si cita – chiaramente con la solita logica di allargare il perimetro della critica
sterile – sempre in relazione al settore urbanistico come “errori su questioni importanti legate ad
atti datati sono stati già fatti in passato, come nel caso di “via Quarto”, dove la particella ceduta al
Comune in cambio di un premio di cubatura risultò, in realtà, essere già sua”, ecco anche in questo
caso inviterei la consigliera alla calma ed a rivolgere il suo sguardo in merito a quest’altra vicenda
opaca, verso i suoi colleghi di opposizione, con i quali all’epoca erano insieme al governo della
Città”.
Nicola Catani