
La Lab DFG, casa editrice ideatrice e promotrice del Premio Letterario Sportivo Invictus, diventato in soli cinque anni il premio di letteratura sportiva di riferimento a livello nazionale, annuncia con orgoglio l’assegnazione del Premio inVirtus 2025, giunto alla terza edizione (Paolo Barletta e Massimiliano Marini i precedenti vincitori).
Il Premio inVirtus nasce per celebrare quelle realtà imprenditoriali che sanno guardare lontano. Aziende che investono con coraggio, generosità e visione nella cultura, nello sport, nell’arte, nel talento e nei territori, contribuendo a costruire una società più coesa, inclusiva e ispirata ai valori del mecenatismo.
A ricevere nella propria sede il prestigioso riconoscimento è stata la famiglia Rubbettino, che nel 1972 ha dato avvio all’attività imprenditoriale a Soveria Mannelli, in provincia di Catanzaro, trasformando un piccolo centro del Mezzogiorno in un polo di cultura, innovazione e impegno civile. La commissione, all’unanimità, ha individuato nella famiglia Rubbettino un esempio virtuoso di impresa capace di coniugare crescita aziendale e sviluppo territoriale. La scommessa imprenditoriale di Rosario Rubbettino è stata infatti quella di far crescere non solo l’azienda, ma anche l’intera comunità, legando il successo economico dell’impresa al progresso materiale, culturale e sociale del territorio in cui opera.
Questa la motivazione con cui è stato conferito il premio: “Alla famiglia Rubbettino, per l’eccellenza nel promuovere la cultura, il talento, lo sport e l’arte come strumenti di crescita e coesione sociale. Un impegno filantropico che rappresenta un esempio virtuoso di responsabilità culturale e visione collettiva”.
Con questo premio, la Lab DFG di Giovanni Di Giorgi, rinnova il proprio impegno a valorizzare e sostenere quelle realtà che scelgono la cultura non solo come strumento di conoscenza, ma come leva di cambiamento concreto, motore di trasformazione e seme di futuro.
«Siamo lieti di ricevere il Premio inVirtus 2025 – ha dichiarato il Direttore Generale Marco Rubbettino –. Il percorso avviato da nostro padre Rosario, non a caso definito “visionario pragmatico”, è stato non solo un’avventura imprenditoriale, ma anche una scommessa vinta. Una scommessa giocata su un territorio che oggi qualcuno definirebbe fragile o marginale, ma che ha saputo lasciarsi trasformare e arricchire dall’esperienza imprenditoriale di Rubbettino e di altri attori del cambiamento. Oggi, le aree interne soffrono più che in passato l’abbandono progressivo da parte delle istituzioni, che spesso tirano i remi in barca, contribuendo così alla desertificazione di servizi essenziali. La storia di Rubbettino dimostra che un futuro diverso, per questi territori del nostro Paese, non solo è auspicabile, ma anche possibile. La nostra idea d’impresa unisce economia e cultura. Siamo convinti che proprio questo sia il motore più importante per molte aree dell’Italia: ora che la produzione di massa è appannaggio di Paesi dove la manodopera ha costi molto bassi (ma costi sociali altissimi), crediamo che questa visione possa rappresentare una declinazione attuale di quel vasto insieme di pratiche e prodotti che conosciamo come “Made in Italy»”.