
Nel giorno dell’ennesima morte sul lavoro nel Lazio, quella di un operaio di 64 anni, caduto dall’alto all’interno dell’aeroporto di Fiumicino, il segretario regionale UGL Lazio, Armando Valiani, e il responsabile salute e sicurezza UGL Lazio, Wladymiro Wysocki, tornano ad esprimere preoccupazione di fronte ai drammatici dati forniti dall’osservatorio Vega riguardanti le morti sul lavoro, numeri che, visto quanto accaduto allo scalo internazionale, vanno aggiornati, purtroppo in peggio.
I numeri che feriscono
Nel primo semestre del 2025, l’Italia ha registrato 386 decessi lavorativi, segnando un aumento del 4,6% rispetto al 2024. Di questi, 17 vittime si trovano nel Lazio. Anche se la regione è attualmente classificata come “zona bianca” per la bassa incidenza di morti sul lavoro (11,6 decessi per milione di occupati), il numero assoluto di vittime rimane inaccettabile. Il settore delle costruzioni continua a essere il più a rischio, con 45 morti registrati. Le fasce vulnerabili della popolazione lavorativa, tra cui over 55, donne (con un incremento di 8 vittime rispetto al 2024) e lavoratori stranieri (che rappresentano il 20% del totale), pagano il prezzo più alto.
Le parole di Valiani e Wysocki
«Non possiamo abituarci a questi numeri», afferma Valiani. «Ogni cifra rappresenta una famiglia distrutta. è necessario passare dalle parole ai fatti. Chiederemo un tavolo urgente con la regione e le parti sociali per attuare un piano concreto e mirato contro le stragi sul lavoro».
Wysocki sottolinea: «Il rischio per i lavoratori stranieri è doppio rispetto agli italiani, evidenziando la precarietà e la scarsa formazione. E’ urgente introdurre un piano di regolarizzazione e corsi di formazione multilingue. Per quanto riguarda gli over 55, propongo l’introduzione di check-up obbligatori e un adeguamento delle mansioni lavorative. Inoltre, chiediamo alle aziende di intensificare i controlli interni, non limitandosi a quelli ispettivi».
Per affrontare questa emergenza, riteniamo essenziale implementare misure concrete e immediate. prima di tutto, è fondamentale garantire una formazione obbligatoria in sicurezza, con moduli specifici in più lingue per i lavoratori stranieri, assicurando che tutti possano comprendere le norme di sicurezza sul lavoro. allo stesso modo, è necessario rafforzare gli organici dell’ispettorato nazionale del lavoro e di INAIL, aumentando il personale per garantire controlli più estesi e frequenti.
Inoltre, proponiamo di incentivare le piccole e medie imprese con sgravi fiscali per chi investe in tecnologie di sicurezza, come droni e sensori Iot per il monitoraggio delle condizioni di lavoro. è fondamentale anche collaborare con le università per includere corsi di sicurezza in tutti i percorsi accademici stem, contribuendo a sensibilizzare i futuri professionisti sui rischi lavorativi. infine, dobbiamo lanciare campagne di sensibilizzazione mirate ai rischi specifici per le donne e per i lavoratori over 55, per promuovere una cultura della sicurezza.
Il confronto con la politica
«Invieremo una richiesta d’incontro al presidente rocca, congratulandoci per l’importante traguardo nella pianificazione di bilancio. E’ fondamentale riprendere il dialogo tra sindacato e istituzioni», annuncia Valiani. «chiederemo di analizzare i dati insieme e di trovare soluzioni più incisive per prevenire gli infortuni. non basta essere in “zona bianca”: il nostro obiettivo è azzerare i morti sul lavoro».