
Roma, 28 01 2019 Ritratto di Andrea Lucchesini ©Musacchio, Ianniello e Pasqualini
Il programma si apre con i Six Encores per pianoforte solo di Luciano Berio, di cui Lucchesini è uno dei più accreditati interpreti, avendo a lungo lavorato a stretto contatto con il compositore. “Six Encores – come ebbe a ricordare nel 2001 lo stesso Berio che li scrisse in più momenti dal 1965 e il 1990 – significa ‘sei bis’… Ci sono quattro Encores che hanno titoli un po’ ironici: Wasserklavier, il pianoforte dell’acqua; Feurklavier, il pianoforte del fuoco; Erdenklavier, il pianoforte della terra; e Luftklavier, il pianoforte dell’aria. Quindi: i quattro elementi della natura. Tre di questi brani sono piuttosto difficili… Dedicandoli ad amici, pensavo: «se fosse un pianista, chissà, potrebbe usarli come bis». E infatti questo avviene ogni tanto!” Gli altri due, invece, sono stati scritti l’uno (Leaf) in memoria del giovanissimo pianista francese Michael Vyner, l’altro (Brin) per un amico inglese di Berio, Michel Oudar.
Il secondo brano in programma vede Giovanni Gnocchi affrontare Ciaccona, Intermezzo e Adagio per violoncello solo di Luigi Dallapiccola, lavoro che vide la luce nel 1945, sul finire della Seconda guerra mondiale, che ne influenzò la scrittura, come ricordò lo stesso autore nel ‘46: “Per chi voglia e possa leggere, per chi sappia ascoltare, qualche cosa della tragica e recente esperienza potrà dire Ciaccona, Intermezzo ed Adagio per violoncello solo (soprattutto l’Intermezzo)…”.
Ultima composizione cameristica di Maurice Ravel, la Sonata per violino e pianoforte venne scritta fra il 1923 e il ’27 dopo una lunga e travagliata gestazione. Per Ravel, violino e pianoforte erano strumenti “essenzialmente incompatibili” come ebbe a dichiarare, e la Sonata, invece di equilibrare i loro contrasti, mette in evidenza proprio questa incompatibilità. Così la composizione gioca contrapponendo continuamente mondi sonori e atmosfere timbriche ben distinte.
I tre musicisti si trovano infine insieme nell’esecuzione che completa il programma della serata, il Trio n. 1 in si bemolle maggiore op. 99 D 898 di Franz Schubert, autore particolarmente amato dai tre interpreti: “Uno sguardo al Trio in si bemolle maggiore, op. 99 di Schubert, e tutte le angosce della nostra condizione umana scompaiono, e tutto il mondo è di nuovo pieno di freschezza e di luce” così annotava con entusiasmo Robert Schumann nel 1836 quando il Trio venne pubblicato postumo.
La settimana del Festival pontino si completa domenica 27 luglio con il concerto Suona con i maestri, uno scambio proficuo e formativo fra docenti e allievi, già collaudato con successo nella edizione dello scorso anno. Rizzi, Gnocchi e Lucchesini saranno di nuovo al Castello di Sermoneta, insieme a sei musicisti under 35 selezionati durante i Corsi di Sermoneta per eseguire Trii di Brahms e Schumann.
Un concerto “sospeso”
Sempre attiva l’iniziativa di BSP Pharmaceuticals, storica sostenitrice del Festival Pontino che quest’anno si fa parte attiva: ha acquistato un pacchetto di biglietti per i concerti del Festival e li ha riservati ai suoi dipendenti, a cittadini di Sermoneta, agli studenti del Conservatorio “O. Respighi” di Latina e agli studenti dell’indirizzo musicale del Liceo “Manzoni” di Latina, invitandoli a partecipare alle manifestazioni. Ogni concerto ha un numero limitato di posti disponibili, in base alla capienza e alle normative di sicurezza delle diverse sedi. Per prenotarsi scrivere a biglietteria@campusmusica.it, whatsapp 3297540544, indicando nome e cognome e numero di biglietti. I biglietti verranno assegnati in ordine di prenotazione fino ad esaurimento disponibilità.
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Biglietto 15 euro. Riduzioni per i possessori di Youth Card. Per poter assistere ai concerti del Festival Pontino è consigliata la prenotazione via WhatsApp al 329-7540544 oppure via e-mail a biglietteria@campusmusica.it
Info: info@campusmusica.it, www.campusmusica.it
Ufficio stampa: Sara Ciccarelli, cell. 339 7097061, stampa_festivalpontino@panservice.it
Programma completo su campusmusica.it
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venerdì 25 luglio, ore 21
Sermoneta, Castello Caetani
Marco Rizzi violino
Giovanni Gnocchi violoncello
Andrea Lucchesini pianoforte
100 anni dalla nascita di Luciano Berio
50 anni dalla morte di Dallapiccola
150 anni dalla nascita di Ravel
Luciano Berio, Six Encores per pianoforte solo
Luigi Dallapiccola, Ciaccona, Intermezzo e Adagio per violoncello solo
Maurice Ravel, Sonata in sol maggiore per violino e pianoforte
Franz Schubert, Trio n. 1 in si bemolle maggiore op. 99 D 898
Marco Rizzi
Premiato nei 3 concorsi più prestigiosi per violin: il Čaikovskij di Mosca, il Queen Elizabeth di Bruxelles e l’Indianapolis Violin Competition. Marco Rizzi è particolarmente oggi apprezzato per la qualità, la forza e la profondità delle sue interpretazioni. Nel 1991 gli viene conferito su indicazione di C. Abbado l’”Europäischen Musikförderpreis” come uno dei più interessanti violinisti della nuova generazione. È in Italia considerato uno dei musicisti più apprezzati del paese, la sua attività artistica lo ha portato ad essere regolarmente ospite di sale quali la Scala di Milano, la Salle Gaveau e la Salle Pleyel a Parigi, il Lincoln Center di New York, la Sala Grande del Conservatorio di Mosca, la Musikhalle di Amburgo, il Tivoli di Copenhagen, il Concertgebouw di Amsterdam, la Konzerthaus di Berlino. Ha suonato con direttori quali R. Chailly, H. Vonk, A. Ceccato, G. Noseda, V. Jurowski, P. Eötvös, S. Denéve, G. Neuhold e con rinomate orchestre quali la Staatskapelle Dresden, la Indianapolis Symphony Orchestra, la Royal Liverpool Philharmonic, l’Orchestre de Concerts Lamoreux, la Hong Kong Philharmonic, la Rotterdam Philharmonisch, l’Orquesta RTVE di Madrid, la BBC Scottish, la Nederlands Philharmonic, e numerose altre. In collaborazione con artisti quali A. Lucchesini, M. Brunello, E. Dindo, L. Zylberstein, G. Hoffman, N. Imai, M. Fischer-Dieskau, D. Poppen, Marco Rizzi affianca all’attività solistica una dimensione cameristica vissuta con passione. È dedicatario inoltre di brani composti da importanti autori contemporanei quali A. Corghi, L. Francesconi, F. Vacchi, C. Galante, U. Leyendecker. Marco Rizzi ha inciso per Deutsche Grammophon, Amadeus, Nuova Era, Dynamic, Warehouse, etc. In Germania ha insegnato dal 1999 alla Hochschule für Musik a Detmold ed è stato chiamato nell’ ottobre 2008 alla Hochschule für Musik a Mannheim. Inoltre dal Settembre 2007 è professore titolare alla prestigiosa Escuela Superior de Musica Reina Sofia di Madrid. Marco Rizzi è giurato di importanti concorsi internazionali come il Concorso J. Joachim di Hannover, il Concorso Queen Elisabeth di Bruxelles oppure il Concorso Paganini di Genova, e vari suoi allievi sono stati premiati in rinomati concorsi internazionali. Marco Rizzi attualmente suona un violino P. Guarneri del 1743, messo a disposizione dalla Fondazione Pro Canale.
Giovanni Gnocchi
Ha debuttato giovanissimo come solista in concerto per 2 violoncelli e orchestra assieme a Yo-Yo Ma, che disse: “Giovane meravigliosamente pieno di talento, darà un grande contributo alla musica ovunque egli vada”. É stato solista in contesti prestigiosi, sotto la direzione di Gustavo Dudamel, Christopher Hogwood, Carlo Rizzi, Daniel Cohen, Enrico Bronzi, Michele Spotti, Daniele Giorgi, da Hong Kong alla Wiener Konzerthaus, alle grandi sale di Stuttgart, Manheim, Wiesbaden, Bonn e Salzburg, con la “Zagreb Philharmonic Orchestra“, “Camerata Salzburg“, “Orchestra della Toscana“, la “Filarmonica della Fenice” di Venezia, “Orchestra da Camera di Mantova“.
Nella passata stagione, ha debuttato nella Sinfonia Concertante op. 125 di Prokofiev, si è esibito nel Concerto op.129 di Schumann diretto da Daniele Agiman, protagonista con Haydn al “Festival Stradivari” di Cremona con “l’OTO-Orchestra” del “Teatro Olimpico” di Vicenza diretta da Alexander Lonquich, solista e concertatore con “l’Orchestra da Camera” di Mantova e agli “Amici della Musica” di Firenze ha suonato il Concerto di Gulda come solista e direttore dell’OGI (Orchestra Giovanile Italiana). Vincitore del 1° Premio al Concorso “F. J. Haydn” di Vienna, del Borletti-Buitoni Trust Fellowship di Londra (entrambi con il David Trio), si è, inoltre, laureato ai Concorsi violoncellistici Primavera di Praga, A. Janigro di Zagabria, e in duo con Mariangela Vacatello al Parkhouse Award alla “Wigmore Hall” di Londra.
Si è esibito in progetti cameristici con Leonidas Kavakos, i membri del Quartetto Hagen, Elizabeth Leonskaja, Pekka Kuusisto, Alena Baeva, Roman Simovic, Alexandra Conunova, Vadym Kholodenko, Cristian Budu, Jens-Peter Maintz, Wolfram Christ, Diemut Poppen, Herbert Schuch. In duo e trio con Alexander Lonquich e Ilya Gringolts, al Lucerne Festival in trio con Olli Mustonen e Alessandro Carbonare, in Giappone inaugurando la “Ark-Nova Concert Hall“. È stato poi invitato nei festival internazionali come: “Ljubljana Cello Fest” in Slovenia, “Ilumina Festival” in Brasile, “Järna Music Festival” in Svezia, “Delft Music Festival” in Olanda, “KotorArt Festival” in Montenegro, “Festival Musikdorf Ernen” in Svizzera. Recentemente, ha tenuto concerti cameristici a Singapore alla “Esplanade” e un recital solistico alla “Hong Kong City Hall” per la Hong Kong International Cello Association. I prossimi impegni lo vedono impegnato in duo con Andrea Lucchesini e Alasdair Beatson, nella partecipazione solistica e cameristica al “Festival Résonances” in Belgio (con Liza Ferschtman, Aleksander Madzar, Esther Hoppe), il Concerto di Elgar a Bari e a Matera, “Gulda” a Perugia con Enrico Bronzi e al “Viotti Festival” con la Camerata Ducale, di nuovo la “Sinfonia Concertante di Prokofiev” in Colombia con “l’Orchestra Sinfonica di Stato” a Bogotá e alcuni impegni cameristici in Messico e in Cile. Solo-Cellist della “Camerata Salzburg” per 8 anni (2002-2010), è stato, inoltre, Guest Principal Cellist alla “Royal Philharmonic Orchestra” di Londra con Daniele Gatti (2011-2012), Guest Principal nei “Münchner Philharmoniker“, “Mahler Chamber Orchestra” con Daniel Harding, “Philharmonia Orchestra” di Londra, “Orchestra Mozart“, co-principal cellist alla “London Symphony” con Valery Gergiev, e dal 2008 membro della “Lucerne Festival Orchestra” sotto la direzione di Claudio Abbado. Dal 2012, Docente di Violoncello all’Universität Mozarteum di Salisburgo.
Andrea Lucchesini
Andrea Lucchesini è docente del Biennio di pianoforte per il Diploma AFAM di II livello e di corsi di perfezionamento e masterclass presso la Scuola di Musica di Fiesole. Si impone all’attenzione internazionale vincendo nel 1983, a soli diciotto anni, il Concorso Internazionale Dino Ciani del Teatro alla Scala di Milano e la sua vittoria segna l’inizio dell’attività internazionale e della produzione discografica con EMI International, che in pochi anni pubblica quattro dischi solistici con opere di Liszt, Chopin e Beethoven.
Figlio d’arte, Andrea Lucchesini era stato accolto a soli sei anni nella classe della celebre pianista Maria Tipo al Conservatorio di Firenze, ricevendo una severa formazione musicale grazie al magistero della grande artista napoletana.
La collaborazione con importanti orchestre di tutto il mondo è costante negli anni e così Lucchesini suona con alcuni tra i più celebri direttori del nostro tempo: Claudio Abbado, Semyon Bychkov, Daniele Gatti, Riccardo Chailly, Yurij Temirkanov, Gianandrea Gavazzeni, Dennis Russell Davies, Charles Dutoit, Zubin Mehta, Gianluigi Gelmetti, Yehudi Menhuin, Giuseppe Sinopoli e Theodor Guschlbauer.
La sua attività pianistica è ampia e festeggiata, ed è contrassegnata dal desiderio di esplorare la musica senza limitazioni: per questo riceve il riconoscimento dei musicologi europei, che nel 1994 gli assegnano – unico musicista italiano accanto ad artisti quali Gidon Kremer, Evgenij Kissin e Tabea Zimmermann – il Premio Internazionale Accademia Chigiana.
Dal 1990 Andrea Lucchesini si dedica anche alla musica da camera, a partire dalla stretta collaborazione col violoncellista Mario Brunello; la passione cameristica di Lucchesini si espande ad esplorare con partner illustri le più svariate aree del repertorio d’insieme.
All’inizio degli anni ’90 data anche l’incontro con Luciano Berio, che offre a Lucchesini il debutto ai PROMS di Londra con il suo Concerto II Echoing curves per pianoforte e due gruppi strumentali, con la BBC Symphony Orchestra. Seguono concerti nei principali teatri del mondo ed infine la registrazione per BMG con la London Symphony Orchestra e Luciano Berio sul podio. La collaborazione con il compositore prosegue fino alla morte di Berio (2003): accanto a lui Lucchesini vede nascere Sonata, l’ultima, grandiosa opera pianistica, e la esegue in prima mondiale nel 2001 alla Tonhalle di Zurigo ed in prima italiana all’Accademia Chigiana di Siena. L’omaggio alla memoria del grande compositore è l’incisione integrale delle opere pianistiche di Berio per AVIE Records, divenuta ben presto edizione di riferimento.
Grato per i doni musicali ricevuti – il talento paterno e una grande scuola pianistica per crescere – Andrea Lucchesini li restituisce fin da giovanissimo attraverso l’insegnamento. Raccoglie l’eredità del corso di perfezionamento di Maria Tipo presso la Scuola di Musica di Fiesole e onora i numerosi inviti per tenere masterclass in tutto il mondo, dal Mozarteum di Salisburgo all’International Keyboard Festival di New York. Accoglie inoltre gli inviti del Festival di Moritzburg, del Rome Music Chamber Festival, del Krzyżowa-Music e dell’European Chamber Music Academy a Shanghai, dove la gioia di suonare insieme aumenta nell’incontro tra generazioni.
Accademico di Santa Cecilia dal 2008, Lucchesini assume nello stesso anno la direzione artistica della Scuola di Musica di Fiesole, su invito del fondatore Piero Farulli. Dal 2018 dirige l’Accademia Filarmonica Romana e ne cura con passione le stagioni fino al 2021, ricevendo nel 2023 la nomina ad Accademico Filarmonico. Dal 2022 è direttore artistico degli Amici della Musica di Firenze: a 40 anni dal suo debutto fiorentino, Andrea Lucchesini dà il suo contributo di idee alla vita culturale della città dove ha scelto di vivere dal 1991. L’attività concertistica prosegue in recital, concerti cameristici e solistici con prestigiose orchestre, dall’America Latina al Giappone, dagli Stati Uniti alla Cina, insieme a direttori quali Vladimir Jurowski, Daniel Harding, Manfred Honeck, Gianandrea Noseda, John Axelrod, Nicola Luisotti, Lorenzo Viotti. Negli ultimi anni Lucchesini si immerge con grande entusiasmo nella produzione di Franz Schubert registrando le ultime, grandiose Sonate per AUDITE.