
Dal 19 luglio fino al 3 agosto 17 spettacoli in 16 serate per la XIV edizione
della rassegna promossa dall’Associazione Pro Loco Sabaudia.
Il sipario si apre con la compagnia Insieme per Caso e “Le Voci di dentro”
Domenica l’atteso ritorno de La Rete nello spettacolo ideato e diretto da Claudio Corinaldesi
C’è un tempo che da quattordici anni ritorna, quando le sere di estate si accendono di storie e parole, e il teatro incontra la natura nel cuore verde di Sabaudia. È il tempo de Il Parco e la Commedia, e sabato 19 luglio si apre il sipario sulla XIV edizione della rassegna teatrale promossa dalla Pro Loco Sabaudia, in collaborazione con il Parco nazionale del Circeo e la Città di Sabaudia, con il patrocinio di Regione Lazio, Confcommercio Lazio Sud e UILT-Unione italiana libero teatro. Diciassette nuove storie in sedici serate – fino al 3 agosto – tessono il racconto di un’avventura che si rinnova, trasformandosi, dal 2011, confermando la cavea del Centro visitatori come uno dei palcoscenici più riconoscibili e partecipati del territorio.
«Dare il benvenuto alla XIV edizione – afferma Gennaro Di Leva, presidente dell’Associazione Pro Loco Sabaudia – ci consegna il privilegio di riconoscere la maturità di un progetto che ha saputo crescere nel tempo, senza mai perdere la sua identità originaria: essere uno spazio autentico di condivisione e di dialogo, uno sguardo aperto capace di attraversare linguaggi e generi. Il Parco e la Commedia è un’esperienza che unisce persone, linguaggi, energie – molte – Una rassegna che vive del lavoro silenzioso di tante professionalità e della generosità di una comunità che la sostiene. A tutti loro va il mio immenso grazie. Con una passione se possibile sempre più intensa, Il Parco e la Commedia continua a essere un regalo per la Città, per tutti i suoi ospiti, per il tempo che viviamo. Un tempo difficile, indubbiamente. Ma che attraverso il teatro possiamo ancora abitare, nella possibilità di riconoscerci nelle storie degli “altri”».
Come scelta consolidata nelle precedenti edizioni, si continua a veicolare anche le cose più serie, senza scavalcarne la profondità, tramite eventi che rimangono all’insegna della leggerezza. Si torna a sorridere, a commuoversi, a emozionarsi, a dire cose complesse con parole semplici, assecondando quel ritmo e quel continuo scambio tra professionalità e amatorialità, alto e basso, lirico e prosaico, profondità e leggerezza, sperimentazione e tradizione, divenuto cifra stilistica di un racconto lungo quattrodici anni.
Diciassette spettacoli, diciassette modi diversi di attraversare gli opposti, i conflitti tanto interiori, che impongono di misurarci con l’altro, quanto con il proprio presente, le sue regole e le sue parzialità. Sul palcoscenico a cielo aperto si intrecciano narrazioni che esplorano il rapporto con la memoria, la storia e il mito, le ferite ancora aperte del nostro tempo. La XIV edizione è un invito a percorrere questi attriti vitali: tra ironia, poesia, leggerezza e profondità. Un viaggio teatrale che non offre soluzioni, ma spalanca domande.
Il conflitto, inteso come filo conduttore, nodo drammaturgico, diviene motore di trasformazione, specchio delle inquietudini che attraversano l’essere umano, le sue relazioni, i suoi spazi e il suo tempo. Dalle parole disilluse – e i silenzi – di Eduardo De Filippo alla poetica di Calvino, dalle battaglie della storia alle fratture dell’animo. E ancora quella natura che tutto circonda non sempre compresa, o quella diversità che tutto vivifica e che suona la musica della speranza e della solidarietà. Fiabe rilette – sempre presente l’appuntamento del teatro ragazzi dedicato ai più piccoli – storie epiche e riflessioni sull’identità, dai miti alle nevrosi della vita quotidiana, passando per lotte contadine, partigiani, gregari, superstizioni e amori che resistono – o implodono – in terapia. Diciassette storie per un unico racconto che parla di trasformazioni, separazioni, rinascite, tornando all’ascolto di quella parola condivisa, di quel gesto teatrale che unisce e mette in discussione, che accoglie e sorprende, abbracciando al contempo la leggerezza come forma di profondità.
Tra attesi ritorni e novità provenienti da tutta Italia, ad aprire la rassegna nella serata inaugurale di sabato 19 alle 21, sarà la compagnia Insieme per Caso con “Le Voci di dentro”. La commedia, forse la più amara scritta da Eduardo, diretta e interpretata da Angelo Grieco, sospesa fra realtà e illusione, tratteggia il tema dell’ambiguità, facendo propria la voce di tutti coloro che, dolorosamente, vogliono porsi al di fuori delle meschine vicende del mondo.
Cambio di scena e domenica 20, sempre alle 21, torna protagonista l’associazione La Rete con “Inter-Ferenze”. Lo spettacolo, ideato e diretto da Claudio Corinaldesi, è l’esito del laboratorio integrato promosso dall’associazione di volontariato per persone diversamente abili, condotto con la collaborazione di educatori, insegnanti, volontari e di tutte le famiglie. Per distrarci dal mondo distopico in cui stiamo vivendo, dove la libertà di pensiero e le differenze creano pericolose dicotomie, arriva “Inter-Ferenze”. Potrebbe sembrare di primo acchito un incontro di calcio tra una squadra esistente e una di fantasia, una squadra dove però non c’è nessuno “meno” e nessuno “più” e dove tutto è parità.
L’evento, come è stato fin dalla prima edizione, manterrà la gratuità d’ingresso, grazie all’imprescindibile sostegno economico di attività produttive che rinnovano sempre in modo crescente il loro contributo e consentono di portare in scena sedici serate di teatro, dialogo e collaborazione.
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