
“La blue economy è un settore sempre più da attenzionare per l’economia del nostro Paese”. È questo, in sintesi, il messaggio lanciato nel corso del primo panel del 4° Summit Nazionale sull’Economia del Mare – Blue Forum che si chiude oggi a Roma presso la sede di Unioncamere.
A dare il via ai lavori Giovanni Acampora, Presidente Assonautica Italiana, Si. Camera, CCIAA Frosinone Latina: “La vostra presenza così numerosa qualifica il Blue Forum, che vuole essere il luogo del confronto e dell’ascolto in uno spazio “comunitario”, dove il dialogo e la condivisione sono lo spirito che anima quanti, come noi, credono che dobbiamo ritrovare il senso della dimensione collettiva. Oggi, più che mai, siamo convinti che serva una visione a lungo termine, capace di tenere insieme crescita, sostenibilità, sicurezza e innovazione. Abbiamo delle sfide importanti per il prossimo triennio che impongono scelte coraggiose. Siamo qui perché vogliamo guardare al mare come leva per uno sviluppo inclusivo e competitivo e questa è un’importante occasione per condividere strategie concrete in vista della nuova pianificazione marittima italiana 2026–2028”.
Poi l’intervento di Roberta Angelilli, Vice Presidente della Regione Lazio che ha dichiarato: “La Regione Lazio ha un patrimonio costiero incredibile in termini di comuni, di cui fanno parte 24 comuni costieri – tra cui Roma Capitale – due isole, 35.000 imprese coinvolte nella cantieristica, nei trasporti, nella logistica e nell’indotto, sparse lungo i 400km di coste della regione. La Regione Lazio è stata la prima regione ad istituire una legge dedicata alla blue economy, stanziando 2,5 milioni di euro per sostenere l’economia del mare con numerosi progetti che hanno coinvolto imprese e cittadini”.
A seguire è intervenuto Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma, che ha evidenziato come “Roma è la più grande città europea bagnata dal mare. Tuttavia, fatta eccezione per gli addetti ai lavori, la politica nazionale ha mantenuto un rapporto di estraneità rispetto a questa realtà. Invito le istituzioni a sviluppare politiche responsabili che, nell’ambito della profonda trasformazione in atto nella blue economy, siano realmente orientate all’interesse del Paese”.
“Il Mediterraneo rappresenta l’origine della nostra storia, della nostra cultura, della nostra economia, che sono i nostri valori da preservare. Il nostro obiettivo è quello di fornire dati sempre più precisi, in grado di coniugare questi valori nel settore turistico per promuovere sostenibilità, cultura ed economia. Una sfida, in particolare nell’anno del Giubileo, che ci invita anche a valorizzare la bellezza del nostro Paese”, ha dichiarato Loretta Credaro, Presidente ISNART, società di ricerca sul turismo ed economia del mare all’interno del sistema camerale.
Per Ermete Realacci, Presidente Fondazione Symbola: “Il Mediterraneo è uno dei mari più trafficati al mondo, ma anche uno dei più fragili, sia dal punto di vista ambientale che geopolitico. Per affrontare le criticità che lo attraversano, dobbiamo partire dai nostri punti di forza: innovazione, coesione e cultura del mare. Solo così potremo garantire sicurezza e sviluppo sostenibile nell’interesse dell’Italia e dell’intero bacino”.
In chiusura l’intervento di Biagio Mazzotta, Presidente Fincantieri, che, riflettendo sul tema del Forum – Creare Valore –, ha dichiarato: “Fincantieri crea valore quotidianamente integrando innovazione, sostenibilità ed etica. Lo fa mettendo al centro le persone, fulcro del nostro successo. Non possiamo prescindere da chi fa i mestieri del ‘saper fare’: la manodopera che supportiamo attraverso la formazione continua portando sempre più tecnologia, automazione e robotica in questi mestieri. Ovviamente dobbiamo confrontarci con un tema critico di carenza di manodopera specializzata che interessa il nostro Paese e non solo. È proprio per questo che investiamo con convinzione nella formazione anche grazie a specifici progetti come ‘Maestri del Mare’ che ci ha permesso di selezionare e formare giovani desiderosi di avvicinarsi ai mestieri manuali e tecnici. Il nostro, quindi, è un investimento che punta alla costruzione di un’identità professionale di grande valore”.
DE MEO: “DIFESA COMUNE EUROPEA PASSA DALLA PROTEZIONE DEI NOSTRI MARI”
“Creare una difesa comune europea significa lavorare ad un piano di messa in protezione delle nostre coste, attraverso investimenti sulle infrastrutture come i porti”. Lo ha detto Salvatore De Meo, Europarlamentare e Presidente della Delegazione UE per i rapporti con la Nato, intervenendo nella mattinata al Summit.
Nel suo intervento De Meo ha sottolineato “l’importanza della digitalizzazione specie se si vuole avere massima attenzione al mare, che non può più essere pensato solo come parte costiera. Non a caso l’Europa ha lanciato un Patto per gli Oceani. Dobbiamo avere un controllo su tutto ciò che avviene sull’acqua ma anche sotto il mare dove, ad esempio, i cavi sottomarini rappresentano una delle infrastrutture più importanti del nostro continente”, ha concluso De Meo.
IL MODELLO “CREARE VALORE” PER FAR CRESCERE L’ECONOMIA DEL MARE
Un modello condiviso per “creare valore” attraverso una sinergia fra istituzioni, operatori e associazioni che si occupano dell’economia del mare nel nostro Paese. A lanciarlo è stato un panel a cui hanno preso parte rappresentanti della Blue Economy.
Per troppi anni il mare è stato vissuto solo come fascia costiera, senza cogliere il valore che l’acqua può creare dal punto di vista economico ma anche ambientale, sociale e culturale. Da qui, hanno sottolineato i relatori del Summit, occorre lavorare in modo sinergico su segmenti come sviluppo, innovazione digitale e ricerca significa mettere a sistema tutti quegli strumenti che possono favorire la competitività italiana in un settore in cui l’Italia può ricoprire un ruolo primario in Europa. Dalle infrastrutture ricettive a quelle portuali, tutti gli investimenti sulla digitalizzazione e sullo sviluppo possono contribuire in maniera incisiva anche a quella transizione ecologica che è fra gli obiettivi che l’agenda europea ci richiede.
Proprio su questi temi il Ministero del Turismo ha lanciato un progetto per la digitalizzazione dei porti turistici italiani, evidenziando il fondamentale supporto delle associazioni di settore tra cui spicca Assonautica, che riveste un ruolo cardine nella promozione del turismo nautico attraverso il progetto “L’Italia vista dal mare – Scopri dove ti porto”.
Ma il mare, nell’Anno Giubilare, ha anche un ruolo simbolico ed evocativo, come ha ricordato Paolo Ruffini, Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede: “il mare è simbolo di comunicazione e strumento di mediazione che divide ma riesce sempre a unire, simbolo di distanze che si possono incontrare, di speranze al di là delle loro distanze, ci ricorda che la vera grandezza non sta in ciò che possiamo misurare ma nell’infinito che ci circonda e che richiama alla speranza, tema del Giubileo. Il mare è anche il luogo dove i pescatori gettano le proprie reti e fare rete ci ha detto Papa Francesco a gennaio scorso durante il Giubileo della Comunicazione, è l’unico modo che ci permette di essere salvati da un altro mare, quello della disperazione e della disinformazione”.
DURIGON: “GOVERNO IMPEGNATO PER CREARE NORME A FAVORE DELLA BLUE ECONOMY”
“In Italia per troppi anni è mancato l’orientamento specifico per il lavoro dei nostri giovani e l’economia del mare può essere un volano importante con tante opportunità di crescita e sviluppo”. Così il Sottosegretario di Stato al Lavoro, Claudio Durigon. “Il governo ascolta con attenzione le sollecitazioni che provengono dal mondo delle imprese che spesso si lamentano giustamente per i tanti vincoli europei che limitano le attività. Si tratta di richieste comprensibili ma i vincoli europei non ci permettono di agire come vorremmo e dobbiamo trovare un modo per combatterli e portare a casa norme europee che possano aiutare questo settore che è già forte ma può e deve crescere sempre di più perché rappresenta un modello italiano riconosciuto in tutto il mondo”, ha concluso Durigon.