Si è conclusa con una grande partecipazione di pubblico e una forte carica emotiva la seconda edizione del Festival Diocesano di Musica Sacra, promosso dall’Accademia Filarmonica Europea in collaborazione con la Diocesi Suburbicaria di Albano. Un percorso che, ancora una volta, ha saputo intrecciare arte, spiritualità e cultura in un unico grande affresco di bellezza condivisa, attraversando le province di Roma e Latina in oltre quaranta giorni di concerti e incontri. Non un semplice cartellone musicale, ma un vero e proprio itinerario spirituale e culturale, che ha condotto i partecipanti in un viaggio attraverso tredici chiese scelte per la loro ricchezza liturgica e storica. Da maggio a giugno, ogni appuntamento ha rappresentato un’occasione per riscoprire, anche grazie al linguaggio universale della musica, il valore della fede, il senso della comunità, e il potere evocativo della bellezza sacra. Un pubblico numeroso, attento e commosso ha accompagnato ogni tappa del festival, segno tangibile del bisogno profondo di ritrovare spazi di ascolto, elevazione e condivisione. Fondamentale il ruolo dei cori coinvolti, tra cui il celebre Coro Musicanova del M° Fabrizio Barchi, l’International Opera Choir guidato dal M° Giovanni Mirabile, il Coro del Conservatorio “Licinio Refice” di Frosinone diretto dal M° Fabrizio Menicocci, il Coro Giovanile “Academia Alma Vox”e il Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma diretti dal M° Alberto de Sanctis. A questi si sono aggiunti ensemble di rilievo internazionale come il Coro Akmuz Fer dell’Università di Zagabria e il raffinato Chorus Cellensis dell’Università di Musica di Vienna. «Abbiamo costruito un percorso che è stato, prima di tutto, un viaggio nella profondità dello spirito umano e nella storia della musica sacra. Ogni concerto, ogni brano, è stato scelto come parte di un disegno unitario, pensato per raccontare attraverso il linguaggio della musica il senso del sacro e della memoria. La riuscita di questo progetto è stata possibile grazie alla straordinaria collaborazione con realtà corali di altissimo livello, che hanno dato vita a un palinsesto ricercato, vario e profondamente significativo – ha spiegato il direttore artistico, M° Ernesto Celani – Penso al Coro Musicanova, all’International Opera Choir, al Coro del Conservatorio, al Coro Giovanile “Academia Alma Vox” , al Coro di Voci Bianche del Teatro dell’Opera di Roma al Coro Akmuz Fer e al raffinato Chorus Cellensis, che hanno portato con sé esperienze e sonorità diverse, rendendo il Festival una vera finestra sul mondo. Il contributo di tutti loro ha reso possibile un percorso artistico che è stato al tempo stesso meditazione, celebrazione e dialogo fra le culture. Grazie a loro abbiamo potuto offrire al pubblico un’esperienza profonda, capace di unire passato e presente sotto il segno della spiritualità e dell’eccellenza musicale». Un’idea condivisa pienamente da Mons. Vincenzo Viva, Vescovo della Diocesi, che ha espresso il proprio profondo apprezzamento per il successo della rassegna: «Siamo veramente felici e riconoscenti per il grande riscontro che ha avuto questa seconda edizione del Festival di Musica Sacra. È stata una rassegna che ha unito generazioni e culture diverse, in un tempo liturgico speciale come il Giubileo, diventando un ponte vivo tra le persone. In un’epoca segnata da guerre, solitudini e fratture sociali, abbiamo bisogno di bellezza che parli all’anima, di segni che risveglino il desiderio di comunione. La musica sacra, con la sua capacità di elevare lo spirito, ha parlato al cuore di tutti, credenti e non, testimoniando che la fede non è chiusa in se stessa ma si apre, dialoga, accoglie. Il canto liturgico, in particolare, è stato uno strumento concreto di evangelizzazione e di speranza. Ringrazio di cuore tutti coloro che hanno reso possibile questa esperienza, dagli organizzatori agli artisti, fino a coloro che hanno accolto il festival nelle loro comunità parrocchiali». Nel corso del Festival molte le presenze di numerose autorità diplomatiche accreditate presso la Santa Sede, tra cui gli ambasciatori di Repubblica Dominicana, Slovenia, Polonia, Messico, Guatemala, Ucraina, Austria, Paraguay, Croazia e Timor-Leste, insieme a rappresentanti delle istituzioni civili, militari e religiose. «Il successo di questa edizione ci conferma, una volta di più, quanto sia profondo il bisogno di bellezza condivisa e di esperienze che parlino al cuore delle persone. La musica sacra ha il potere di unire, elevare e farci sentire parte di una dimensione collettiva e spirituale – ha dichiarato il presidente dell’Accademia Filarmonica Europea, M° Francesco Maria Silvagni – Ringrazio le BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo, Colli Albani, Nettuno e le loro fondazioni, per aver creduto in questo progetto con generosità e visione. E un grazie sincero al nostro pubblico, sempre caloroso e partecipe. Un ringraziamento speciale a S.E. Mons. Vincenzo Viva per la fiducia e la collaborazione, a tutto lo staff dell’Accademia Filarmonica Europea per l’impegno profuso, alla Prof.ssa Luana Palladino per la cura dei programmi di sala, al Prof. Giuseppe Tedeschi addetto d’Anticamera di Sua Santità, per la preziosa collaborazione, e a Don Franco Ponchia, delegato del Vescovo per la Musica Sacra nella diocesi di Albano, che ha introdotto ogni concerto con passione e profondità». Il Festival è stato realizzato con il sostegno della Regione Lazio, delle BCC dei Castelli Romani e del Tuscolo, della BCC Colli Albani, della BCC Nettuno e delle rispettive fondazioni, ricevendo il patrocinio di istituzioni culturali e diplomatiche, tra cui il Pontificio Istituto di Musica Sacra, le Ambasciate presso la Santa Sede di Austria, Croazia, Ucraina e presso il Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM), la Fondazione Pierluigi da Palestrina e l’Associazione “Tota Pulchra”. Il successo di questa edizione pone basi solide per una terza ancora più ricca, con l’obiettivo di ampliare la rete di collaborazioni e coinvolgere un pubblico sempre più ampio.