
“A Gaeta tornano i “vacanzieri” di luglio e agosto, per godere di questa località balneare già preferita dalle famiglie intere per il suo mare e le sue spiagge. Gaeta è anche arte e storia, una città da visitare e ammirare, ma in estate vince il richiamo delle acque pulite e della sabbia fine.
I così chiamati “villeggianti” che trascorrono alcune settimane in vacanza, e i turisti che si fermano per un lungo fine settimana, probabilmente non sono a conoscenza delle problematiche sostanziali che si vivono a Gaeta. Ma è un dato di fatto che, per creare ricettività turistica, è stata conclamata l’emergenza abitativa: no case disponibili per l’affitto e un gran numero di residenti esiliati. Lo testimoniano la varietà di B&B spuntati come funghi in tutti i quartieri. E non solo, i proprietari di seconde case sono “imprenditori” che non affittano a lungo termine ai residenti, preferiscono ottenere il reddito con il sistema degli affitti brevi. Cosicché Gaeta è stata privata della sua anima, non è più una città vissuta, è stata trasformata in un albergo diffuso e nella maggior parte dell’anno risulta essere un “dormitorio” a cielo aperto, che aspetta l’estate, il turismo e i bagnanti.
Gaeta è stata ridotta a città gentrificata a scopo turistico, inospitale per cittadini giovani e anziani, non offre né occupazioni, né alloggi, né servizi adeguati ed essenziali, né alcuna forma di sviluppo. L’amministrazione gaetana si adopera per creare effimero e “piazzate” inservibili per il benessere della cittadinanza, ma evita di affrontare il problema delle case chiuse, della crisi abitativa e della “vergognosa” presenza di Gaeta nell’Elenco dei Comuni della Provincia di Latina ad “Alta Tensione Abitativa”. Per cui questa città è ormai definita un Comune in cui c’è grande richiesta di alloggi in locazione a lungo termine che non viene soddisfatta, perché è stato adottato il sistema degli affitti brevi e non ci sono case popolari.
È risaputo che tale problematica sussiste nelle grandi città, dove le varie amministrazioni si stanno adoperando per migliorare la realtà cittadina, per fermare la fuga obbligata dei residenti, per tutelare la residenzialità. L’Unione Europea è intervenuta con l’istituzione della “Commissione speciale sulla crisi degli alloggi nell’Unione europea” per analizzare la crisi abitativa nell’Unione al fine di proporre la strategia risolutiva per garantire il diritto all’abitazione con affitti e mutui a prezzi accessibili. La Presidente della Commissione, Irene Tinagli, ha invitato i governi, i sindaci e le amministrazioni locali a fare uno sforzo condiviso, necessario e obbligatorio per il benessere e la sostenibilità cittadina. Difatti, alcuni Paesi dell’Unione hanno già sviluppato modelli abitativi sostenibili per le esigenze di coloro che ne hanno necessità. Anche la situazione economica si è riequilibrata per chi ha ottenuto l’accesso all’edilizia popolare.
Il messaggio vuole essere ben chiaro: l’alloggio è un diritto fondamentale, perciò non si deve dipendere dalle scelte di mercato di coloro che vogliono solo incrementare i profitti, ma bisogna adeguarsi e rispondere ai bisogni della società. Cosa sta facendo l’amministrazione di Gaeta?
Gaeta non è una grande città, ha le potenzialità per essere ben gestita, ma è “trascurata” e privata della sua dignità di città vissuta. Non esiste un “Tavolo tecnico”, un “Osservatorio” atto a discutere di sviluppo, di equilibrata economia turistica, di diritto all’abitare e promozione del territorio, di sostegno alla residenzialità e alla ripopolazione, di una soluzione strategica e di un piano risolutivo per quanto di regresso e declino è stato causato alla città.
“Disposizioni per la rigenerazione urbana e per il recupero edilizio”, ordine del giorno dell’ultimo Consiglio comunale, vorrebbe significare un interesse dell’amministrazione per la riqualificazione del territorio, per interventi e costruzioni di abitazioni allo scopo di arricchire l’edilizia residenziale pubblica, un “piano case” per il benessere cittadino. Ma non è così!
A Gaeta vige l’assenza di responsabilità per la questione ambientale, il sistema sociale e la residenzialità. Le azioni umane, politiche e amministrative continuano ad avallare la svalutazione, lo svuotamento e lo spopolamento, non c’è la concreta volontà di risoluzione della crisi abitativa, di “riarmonizzare”, di migliorare la vivibilità, di ricreare il suo panorama di città vissuta.
Qual è il futuro di Gaeta? Il Sindaco Leccese non si “prodiga” per una strategia decisiva, l’ex sindaco Consigliere regionale Mitrano ha impegni politici che “probabilmente” lo sottraggono alla stima della gravità delle emergenze.
L’amministrazione vuole una Gaeta da vivere solo per pochi?“
Lettera alla redazione firmata Cittadina di Gaeta