
L’ASL di Latina ha attivato un nuovo servizio dedicato alle persone con disabilità complesse di tipo
cognitivo e relazionale: si chiama TOBIA ed è un progetto innovativo per la presa in carico clinicoassistenziale personalizzata, volto a garantire un accesso equo e strutturato alle prestazioni
sanitarie per utenti fragili.
Cura, ascolto e innovazione: il modello TOBIA
Il progetto nasce per rispondere all’esigenza di superare le barriere organizzative e relazionali
che spesso ostacolano il diritto alla salute delle persone con disabilità. TOBIA si configura come
un punto di riferimento stabile, capace di offrire accoglienza, accompagnamento e continuità di
cura in un contesto sanitario a misura di persona.
Il Servizio si colloca nella rete DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance) e, oltre a garantire
l’accesso ai percorsi di diagnosi e cura delle persone con grave disabilità, persegue i
seguenti obiettivi: ridurre il trauma dell’ospedalizzazione nelle persone con disabilità, diminuire
il numero di accessi in ospedale (cercando di erogare il maggior numero di prestazioni in un unico
accesso), ridurre gli ingressi in pronto soccorso e i ricoveri, favorire rapide soluzioni diagnostiche
e terapeutiche in regime di ambulatorio e/o day hospital.
Come funziona il servizio: IL Team operativo
Il Team Operativo TOBIA rappresenta il cuore del progetto: è una squadra multidisciplinare
appositamente formata per prendersi cura, in modo personalizzato e competente, delle persone
con disabilità complesse. Il team ha il compito di accompagnare l’utente e la sua famiglia lungo
tutto il percorso assistenziale, diventando un punto di riferimento stabile e riconoscibile.
Il primo passo è l’ascolto. Ogni persona viene accolta con attenzione alle proprie esigenze
specifiche, sia sanitarie che relazionali. Viene quindi compilata una scheda personalizzata che
raccoglie non solo i dati clinici, ma anche elementi comportamentali e comunicativi utili a garantire un’esperienza serena e rispettosa. Questa scheda aiuta l’équipe a programmare gli
accessi in modo mirato, privilegiando orari meno affollati e prevedendo tempi più distesi.
Il team coordina inoltre i vari professionisti coinvolti – medici, infermieri, terapisti, psicologi,
logopedisti e assistenti sociali – promuovendo un lavoro integrato e coerente con il profilo della
persona assistita. Viene posta grande attenzione all’ambiente: gli spazi sono preparati per essere
accessibili, poco rumorosi, visivamente rassicuranti e, se necessario, arricchiti con materiali di
supporto come immagini o strumenti di comunicazione aumentativa.
Infine, il team rimane a disposizione anche dopo la visita o il trattamento, facilitando il follow-up,
dando supporto alla famiglia e promuovendo una continuità assistenziale efficace e inclusiva.
Un nuovo modo di comunicare
TOBIA non ha cambiato soltanto l’esperienza delle famiglie, ma ha rivoluzionato anche il modo di
lavorare degli operatori sanitari. Il modello introduce strategie relazionali e comunicative efficaci
con pazienti non verbali o poco collaborativi, promuovendo l’adozione dell’accomodamento
ragionevole: un approccio che prevede l’adattamento dell’ambiente medico alle necessità
specifiche della persona, anche attraverso soluzioni flessibili e creative, come effettuare una visita
in auto o in giardino. Un cambiamento culturale che mette al centro il rispetto dei bisogni e delle
modalità espressive di ogni individuo.
Formazione del personale
A sostegno dell’attuazione del percorso TOBIA, la ASL di Latina ha promosso un intervento
formativo dal titolo “Verso un’Assistenza Equa: Introduzione al Progetto TOBIA”, rivolto al
personale sanitario già in parte formato sulle tematiche della disabilità. L’obiettivo era quello di
approfondire competenze esistenti e fornire strumenti operativi concreti per un approccio
realmente inclusivo.
Durante il corso sono stati affrontati temi centrali come la descrizione della rete TOBIA-DAMA, le
linee di indirizzo della Regione Lazio per l’organizzazione dei percorsi dedicati, esempi di
benchmarking e il funzionamento del team multidisciplinare. Si è posta particolare attenzione
all’importanza di costruire percorsi personalizzati, modellati sui bisogni comportamentali,
sensoriali e relazionali delle persone con disabilità complesse.
Gli operatori sanitari hanno imparato a riconoscere segnali, preferenze e fragilità individuali. È
stato illustrato come alcuni pazienti non tollerino ambienti chiusi – per cui si preferisce tenere la
porta aperta – oppure manifestino disagio di fronte al camice bianco, che viene quindi evitato. In
alcuni casi, le visite si svolgono in piedi o in ambienti aperti, pur di rispettare i tempi e le modalità
comunicative del paziente.
Sono state inoltre condivise strategie di familiarizzazione con l’ambiente sanitario: visite
preliminari senza prestazioni, utilizzo di fotografie degli spazi, e spiegazioni adattate (“una TAC
come una foto molto particolare”) per favorire la comprensione e ridurre l’ansia
Come funziona e dove è attivo
TOBIA parte dal contatto diretto con i caregiver e/o i familiari delle persone con disabilità, i
pazienti sono principalmente persone con disabilità cognitive, come autismo, sindrome di Down o
altri deficit, e spesso poco collaboranti.
Il servizio TOBIA è attivabile tramite contatto telefonico o via email, ed è attualmente operativo
nelle sedi degli ospedali di Latina, Formia, Terracina Fondi e Gaeta . Il percorso assistenziale viene
costruito su misura, con tempistiche e modalità adattate ai bisogni specifici dell’utente e della sua
famiglia.
Per accedere al servizio occorre contattare il call center:
• Latina 0773 65553014 martedì dalle 11.00 alle 14.00
• Gaeta 0771 779018 giovedì dalle 11.00 alle 14.00
Oppure inviare una mail a tobia@ausl.latina.it
