
«I bambini hanno tutti la stessa dignità e sono innocenti rispetto ai conflitti degli adulti»
segretario generale roberto Cecere
Il prossimo 22 giugno la Cisl di Latina non parteciperà alla manifestazione organizzata in favore di Gaza e della popolazione palestinese. Questo perché il sindacato pontino è già sceso in piazza la scorsa domenica, chiedendo a gran voce la pace fra Israele e Palestina e di mettere fine ad una guerra sanguinosa che va avanti da ormai troppo tempo. Non solo, dato che quando in un gruppo WhatsApp è stata condivisa una foto che rappresenta due bambini che si abbracciano mentre tengono in mano rispettivamente una bandiera palestinese e una israeliana, qualcuno ha risposto che la seconda non è “ben accetta”.
«Questa immagine raffigura l’innocenza dei più piccoli, le vere vittime del conflitto e dei giochi di potere portati avanti dagli adulti su quel territorio da circa cento anni – le parole del segretario della Cisl di Latina Roberto Cecere per commentare quanto accaduto -. Alla fine della seconda guerra mondiale, quando i tedeschi si ritirarono verso nord abbandonando via via la nostra Penisola, questi ultimi si lasciarono dietro una lunga scia di morte e distruzione. Eppure oggi, anni dopo quegli eventi, i rapporti con la Germania sono nuovamente stabili: questo perché le giovani generazioni hanno superato ogni tipo di rancore. Non è possibile che questo non possa accadere anche tra Israele e Palestina – è sicuro Cecere -. Sono stato personalmente nei territori occupati, e ho visto con i miei occhi quanto soffrono queste popolazioni e quanta voglia hanno di tornare insieme. Ma la politica e i gruppi armati non lo vogliono, e a pagare il prezzo sono i bambini. Questi ultimi non hanno un colore o una bandiera: sono tutti innocenti. La Cisl chiede dunque ad Israele di fermare i bombardamenti, perché un genocidio del genere non può passare inosservato. Ognuno ha le sue ragioni, ma si posino le armi. Lo stesso vale per la guerra tra Ucraina e Russia: un conflitto che non condurrà a nulla, se non ad ulteriore morte e distruzione. Si porti avanti un ragionamento forte di diplomazia, coerente e che permetta di mettere una volta per tutte la parola fine su una guerra che ha solo aspetti politici, e che non ha nullo di concreto» chiosa il segretario generale del sindacato pontino.