
A seguito dell’incendio divampato sull’isola di Ponza, in località “Tre Venti” in data 6 maggio si sono
avviate immediatamente delle indagini ad opera del N.I.P.A.A.F. del Gruppo Carabinieri Forestale e del
Nucleo Carabinieri Forestale di Latina.
Le pattuglie, utilizzando il metodo delle evidenze fisiche (M.E.F.) ricostruivano la dinamica
dell’incendio durante le prime fasi di sviluppo e, dalle tracce lasciate dalla combustione nel punto di
origine, si appurava che il fuoco che ha causato l’incendio si è originato all’interno di un orto.
L’incendio ha interessato una superficie boscata di circa 4/5 ettari di macchia mediterranea (tra le specie
presenti pino domestico, mirto, ginestra, lentisco).
Sono state osservate le evidenze fisiche lasciate sul terreno dalle fiamme.
Il M.E.F. è infatti un sistema d’indagine che permette, sulla base di rilevi tecnici inerenti alla tipologia
di soprassuolo boscato bruciato, alle condizioni del vento, all’orografia del terreno e di altre evidenze
fisiche (corteccia bruciata, segni sul terreno) di risalire all’origine dell’incendio ed in particolare al punto
di innesco.
Dopo aver inoltre ascoltato numerose persone informate dei fatti, si è potuti risalire al presunto
responsabile, il quale, intento a bruciare residui di vegetazione e di potature, ha perso il controllo del
fuoco e, pur nel tentativo di spegnerlo, non è riuscito a evitarne la propagazione.
Lo stesso è stato deferito all’Autorità Giudiziaria per incendio boschivo colposo.
